Articolo »

Eternit-Bis: tutti uniti perchè la ricerca di giustizia va avanti

Tutti uniti perché la lotta va avanti. È questo il messaggio del sindaco Titti Palazzetti che all’indomani della sentenza del Gup a Torino ha indetto mercoledì 30 novembre in Municipio a Casale una conferenza stampa a cui erano presenti anche gli amministratori dei Comuni monferrini che si sono costituiti parte civile: «Tutti insieme - ha sostenuto il primo cittadino - per cercare giustizia. E la sentenza del giudice parla chiaro: accusa di omicidio colposo plurimo aggravato per il proprietario dell’Eternit che sapeva benissimo cosa andavano incontro operai e cittadini. Siamo determinati a portare avanti tutte le azioni possibili, confortati anche dalle notizie che arrivano da Roma dove è allo studio un decreto che fa chiarezza sui reati e ci avvicini maggiormente al senso di giustizia che noi vogliamo». Concordi anche i sindaci presenti a Palazzo Sangiorgio. Per loro ha parlato Mauro Gioanola di Mirabello che ha confermato: «Siamo qui per dire che l’amianto, purtroppo, non ha confini, che siamo vicini alle famiglie delle vittime e che proseguiremo con questa battaglia». Una battaglia anche e soprattutto nel nome di Beppe Manfredi. Lo ha ricordato la neo presidente dell’AFeVA, Giuliana Busto che ha ricevuto proprio da Beppe il testimone: «Una sentenza che ci lascia delusi e amareggiati, ma pronti ad essere presenti nelle diverse sedi processuali per chiedere giustizia». «Un processo senza dolo - ha detto Luciano Bortolotto della Cisl - lascia l’amaro in bocca. Siamo delusi per la sentenza e anche per i casi di prescrizione. I tempi lunghi di un processo sono un rischio ma il disegno di legge che si sta discutendo a Roma ci conforta e ci incoraggia nell’andare avanti tutti uniti». E giustizia lo chiedono in particolare i giovani: «Martedì pomeriggio proprio quando leggevano la sentenza - ha affermato Cristina Fava, assessore all’Ambiente del Comune di Casale - ero al parco Eternot insieme a diversi studenti. Quando ho comunicato l’esito sono rimasti visibilmente delusi. Per loro bisogna andare avanti chiedendo giustizia ma anche lavorando con impegno sul fronte della ricerca e delle bonifiche». Ultima a prendere la parola è stata Esther Gatti, legale di parte civile dei Comuni monferrini: «Si è dimostrato che chi gestiva sapeva ed era consapevole di ciò che avveniva. Schmidheiny risponderà. E lo ricorderemo nelle sedi processuali così come faremo presente la sentenza della Corte sul “ne bis in idem”».

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Marco Imarisio

Marco Imarisio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!