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Amianto: prescrizione e patrocinio gratuito vittime nel disegno di legge. Fondi all'Ufim

Raddoppio dei tempi di prescrizione, patrocinio gratuito da parte dello Stato per i familiari delle vittime d’amianto. Sono due delle più importanti novità inserite nel disegno di legge 2602 (Testo unico della normativa in materia di amianto) in discussione al Senato. Ad annunciarle Nicola Pondrano della Cgil che martedì era a Roma con Giovanni Cappa dell’AFeVA: «Questo documento riassume più di venti anni di leggi e sono state ben 241. Bisogna però far presto. Sarebbe opportuno che il disegno venga approvato ancor prima di iniziare i procedimenti giudiziari a carico di Schmidheiny. In questo senso il presidente Grasso ha mostrato il suo impegno». Sulla sentenza del Gup, Nicola Pondrano non è proprio deluso: «Prima di tutto si è sancito che lo svizzero sarà riprocessato con una colpa pesante, plurima e aggravata. Certo, dopo la sentenza di Cassazione, tutto è cambiato ma la ricerca della giustizia no. E non abbiamo nemmeno pensato che questo processo fosse di serie B rispetto a quello Olivetti. Il nostro obiettivo è la condanna e l’auspicio che nei prossimi processi si faccia bene affinché ci possa essere una sentenza esemplare». Pondrano ha poi annunciato che l’Inail ha previsto 100 milioni di euro «per la bonifica degli edifici scolastici sul territorio italiano. Un contributo forte che si aggiunge anche a quello previsto per le aree dismesse». E sul fronte della ricerca c’è una novità. Bruno Pesce mercoledì ha annunciato che c’è stata la firma congiunta di ASL e AFeVA per destinare i fondi accantonati dalle transazioni risarcitorie dei singoli cittadini con gli avvocati del magnate svizzero, ad un nuovo progetto dell’UFIM (Unità Funzionale Interaziendale ASO AL – ASL AL per la diagnosi e terapia del mesotelioma). Un annuncio che fa seguito ai dubbi sollevati dal senatore Daniele Borioli e dal consigliere regionale Domenico Ravetti. Nella giornata di martedì, attraverso un comunicato stampa, avevano parlato di «inspiegabile situazione di stallo che blocca l’avvio del progetto di ricerca e sperimentazione sul trattamento del mesotelioma, predisposto dall’UFIM proprio allo scopo di migliorare l’approccio terapeutico ai pazienti colpiti da questa gravissima patologia. Sarebbe perciò moralmente intollerabile che questo imbarazzante ritardo, che scarica il suo peso anche psicologico su centinaia di famiglie, si prolungasse ancora, senza neppure fornire ai malati e alle famiglie, e più in generale ai cittadini, una spiegazione chiara e trasparente, ammesso che ci sia. Dalle informazioni a disposizione, risulta che il passaggio formale nel Comitato Strategico, necessario per dare il via al progetto, sia stato effettuato ormai da tempo e che, per parte sua, l’Azienda Ospedaliera abbia già provveduto alla sottoscrizione di sua competenza. Dunque, come spesso accade in Italia, “manca solo una firma”. Un tratto di penna che separa la burocrazia da chi attende solo di operare e da chi attende di poter esigere il proprio diritto a cure migliori». Ebbene, ha detto Pesce, «quella firma c’è stata. Avremmo voluto farla martedì ma eravamo a Torino per la sentenza ed è arrivata il giorno dopo».

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