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Mesotelioma, il diritto di sperare. Oggi presidio con le fiaccole e tavola rotonda con Carlo Croce a teatro alle 20.30

Paura ma non rassegnazione, anzi la volontà di esplorare tutte le strade che la ricerca offre per combattere il mesotelioma; e di farlo con convinzione, con tenacia, non partendo dal presupposto che «tanto è tutto inutile». Chi si trova a fare i conti con l’incubo del mesotelioma non vuole (e in un certo senso non deve, non può) essere costretto a gettare la spugna da un atteggiamento rinunciatario o scettico ma ha diritto, se lo desidera, di avere la possibilità di accedere alle terapie sperimentali più avanzate. È questa la forte richiesta che viene da moltissimi cittadini che si attendono dalla ricerca scientifica e dai medici quotidianamente in corsia per combattere contro il cancro dell’amianto la massima cooperazione possibile per tenere accesa la speranza. La fiaccolata, dalle 20 E la speranza è infatti uno dei messaggi della fiaccolata-presidio che si terrà questa sera dalle 20 di fronte al Teatro Municipale, alla quale parteciperà - fa sapere l’ufficio stampa - anche una rappresentanza del settore giovanile della Junior Basket. La testimonianza dei giovani Nei giorni scorsi proprio dai giovani è venuta la testimonianza del timore con cui chi nasce e vive a Casale deve convivere: timore forse non per la propria stessa vita, adesso che un grande lavoro di bonifica è stato fatto, ma di vedere persone amate - padri, madri, fratelli, sorelle, amici - inghiottiti dal «mal d’amianto». «Sono una dei tanti - scrive Ambra, 15 anni - che ha perso una persona cara per via di questa orribile malattia. I miei genitori mi hanno sempre tenuta all’oscuro di tutto, ma io fin dall’inizio avevo capito cos’era il male che affliggeva mio padre. Non chiedo tanto, ma mi piacerebbe che ci fosse più ricerca per trovare una cura, perché solo dopo 5 mesi questa grave malattia se le portato via». La tavola rotonda E proprio sulla base di questo bisogno di speranza è nata la proposta di promuovere una tavola rotonda - organizzata da Comune e Asl con il supporto del GIMe (Gruppo Italiano Mesotelioma che fa riferimento alla Fondazione Buzzi) - a cui prenderà parte Carlo Maria Croce, studioso di fama internazionale, più volte considerato tra «papabili» per il Premio Nobel, che si occupa proprio - tra l’altro - dei meccanismi di profilerazione delle cellule tumorali, insieme ad altri ricercatori che stanno lavorando a progetti di diagnosi precoce (Alfonso Cristaudo, Università di Pisa), possibili vaccini (Antonio Siccardi, Università di Milano), terapie con immunomodulanti (Michele Maio) e sperimentazioni di farmaci biologici in grado di interferire con i meccanismi di crescita delle cellule tumorali del mesotelioma (Luciano Mutti). A teatro alle 20,30 Alla tavola rotonda (inizio alle 20,30 al Teatro Municipale) prenderanno parte anche medici quotidianamente in prima linea nella terapia e nella diagnosi: Massimo Aglietta (oncologo Mauriziano Torino); Mario Botta (oncologo Santo Spirito, Casale); Guido Bottero (oncologo ospedale Alessandria); Alice Monti (psicologa Santo Spirito); Ezio Piccolini (pneumologo Santo Spirito). Gli scopi dell’incontro Tra gli scopi della tavola rotonda c’è proprio quello di dare avvio a un confronto attivo e proficuo tra clinici e ricercatori e di consentire al pubblico di porre domande per capire quali sono le prospettive e gli orizzonti della ricerca internazionale, su questa patologia. Nelle foto: la testimonianza di alcune giovani monferrine e la fiaccolata dello scorso novembre

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Veronica Spinoglio

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