L'Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro: «Il Comune decida insieme alle vittime e ai familiari»

di Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro

Dall'Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, di cui è responsabile don Antonio Gennaro, vicario del Vescovo, riceviamo e pubblichiamo ***** L'Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro intende esprimere, in merito alla vicenda Eternit, la propria vicinanza e fraterna solidarietà a quanti, su più versanti, sono chiamati a scelte difficili e sofferte. In particolare chiede al Signore di dare a quanti reggono il Comune di Casale il coraggio e il discernimento necessario a perseguire, in ogni momento, il bene comune, che non è mai la somma di tanti beni individuali o il pareggio di bilancio, ma qualcosa di più alto e nobile. Esprime la vicinanza e la condivisione commossa con quanti soffrono ancora, alle vittime di una tragedia senza uguali e con precise responsabilità che vanno perseguite e precisate nelle sedi opportune. La Città (e l'intero territorio) ha vissuto e continua a vivere, per chissà quanto tempo, gli effetti di scelte che si potevano giustificare , forse, in epoche in cui non si conoscevano pienamente i rischi. Da un certo periodo, invece, è stata dimostrata la pericolosità dell'uso dell'amianto, anche se, purtroppo, è ancora usato in varie parti del mondo. Chi ha continuato, e continua a utilizzare scientemente questa fibra di assume la gravità delle conseguenze che ne possono derivare. Non può esistere uno sviluppo senza il rispetto della salute, della vita e della dignità dell'uomo: sarebbe, in questo caso, un retrocedere della civiltà. Per questo, chiedendo alle Comunità cristiane, di fronte a un Bambino per cui «non c'era posto» di accompagnare con la preghiera questo momento delicato e difficile, l'Ufficio per la Pastorale sociale e del Lavoro auspica che ogni decisione in merito al ritiro dalla costituzione di parte civile nel processo in corso sia sottoposta alla più ampia e trasparente consultazione e partecipazione della cittadinanza, nel rispetto di tutte le opinioni, e che la decisione finale sia presa in accordo con le vittime e i loro familiari.