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Transazione Comune-Schmidheiny: il ministro Balduzzi incontrerà sindaco e familiari domenica 1° gennaio

Doppio incontrocon il ministro della Sanità Renato Balduzzi sulla vicenda della transazione tra il Comune di Casale e l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny. Lo hanno chiesto prima il Comune di Casale e poi il Comitato vertenza Amianto. Immediata la risposta del Ministro della Salute Renato Balduzzi che domenica 1° gennaio 2012 incontrerà in Prefettura di Alessandria il Sindaco di Casale Giorgio Demezzi alle ore 16.00 mentre alle 17.00 l'AFEVA - Associazione Famigliari Vittime Amianto - e le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL di Casale Monferrato. «In tale occasione da parte dell'Associazione delle Vittime e delle Organizzazioni Sindacali saranno ribaditi i propri obiettivi: giustizia, bonifica e ricerca», spiega una nota diffusa dall'AFEVA. «Il 13 Febbraio sarà letta la sentenza e dunque la giustizia innanzitutto. Dopo occorre attivare un tavolo con tutti gli enti nazionali e locali parti civili nel processo per affrontare in modo coordinato le fasi successive comprese le iniziative necessarie per ottenere i dovuti risarcimenti». Gli incontri del 1° gennaio, secondo AFEVA potrebbero essere preparativi per ulteriori confronti. La richiesta del Comune Dopo il telegramma con il quale il Comune di Casale, la scorsa settimana comunicava al ministro di voler valutare con attenzione le questioni poste dal titolare del dicastero in merito alla transazione con l’imputato Stephan Schmidheiny (accusato con il barone De cartiere della strage Eternit dalla Procura di Torino) martedì dal Comune di Casale è infatti partita una lettera per chiedere a Balduzzi un colloquio urgente. «La Giunta Comunale – scrive il sindaco di Casale Giorgio Demezzi – interpretando nell’autorevole intervento del Ministro anche la volontà per un concreto sostegno dello Stato alle succitate esigenze della città, non potrebbe esimersi dal riconsiderare l’offerta di Schmidheiny nel caso ci fosse, come ipotizzato, la possibilità di ottenere un altrettanto rapido intervento dello Stato per riportare il nostro territorio a un livello di salubrità e sicurezza compatibili con il diritto alla vita e alla salute, che da troppo tempo i cittadini di Casale vedono messo gravemente a rischio». Insomma una esplicita richiesta di risorse: se lo Stato garantisse un flusso di risorse tale da assicurare gli interventi di bonifica - spiega il sindaco - l’offerta di Schmidheiny perderebbe automaticamente di significato. «È stata una fortuna», annota il sindaco - che siano arrivati quei 9 milioni (dalla Regione, ndr) che erano originariamente destinati ad altro sito inquinato, altrimenti il prossimo anno saremmo stati in affanno». Il contatto con Balduzzi sarà dunque l’occasione per precisare anche in quale misura il Comune intende destinare agli interventi di bonifica e alla ricerca la cifra eventualmente derivante dalla transazione. E quale invece allo sviluppo della città. «È evidente - dice Demezzi - «che l’obiettivo è dare impulso alla ricerca e alla bonifica» e che «la parte più consistente delle risorse servirebbe a quello». Così qualche precisazione servirà in merito ai tempi di intervento: l’urgenza implicita nella lettera del Comune sembra esprimere infatti l’intenzione di intervenire in tempi stretti per deamiantizzare definitivamente il territorio. Se poi la richiesta avanzata al ministro fosse fondata su una perizia o comunque su una valutazione tecnica fondata in merito al reale fabbisogno per gli interventi indicati dal Comune stesso, la stessa ne risulterebbe certamente rafforzata. L’importanza della ricerca Il sindaco di Casale Demezzi nella sua lettera a Balduzzi preme comunque sull’acceleratore, affermando di voler illustrare al ministro «tutti i dettagli della situazione socio - ambientale e sanitaria della città e - conseguentemente - la improcrastinabile necessità di poter disporre di una significativa somma per tale scopo, che l’Amministrazione ha altresì individuato nell’offerta dell’imputato svizzero». Diciotto milioni di euro per uscire definitivamente dal processo attuale e rinunciare a qualunque futura rivalsa. «La ricerca - ribadisce Demezzi - è indispensabile per migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita di chi si ammalerà a causa dell’amianto e anche se le bonifiche sono indispensabili per arrivare, verosimilmente, entro una decina di anni a eliminare la fonte di rischio», non ci si può sottrarre all’impegno di cercare nuove terapie più efficaci attendendo semplicemente che venga meno l’esposizione. I costi: circa 60 milioni Poi Demezzi mette in fila un po’ di voci di spesa, su cui i tecnici del Comune stanno lavorando proprio allo scopo di dare elementi obiettivi di valutazione allo stesso ministero. «Solo di tetti in eternit nell’ex Usl 76 ci sono 1,2 milioni di metri quadrati, pari a 32 milioni di euro di incentivi». Per quanto riguarda i polverini una novantina sono già stati bonificati e ne restano attualmente circa 30 da eliminare. Spesa complessiva 4,6 milioni di euro: «La proiezione è che serviranno almeno un’altra decina di milioni di euro...», dice il sindaco. L’individuazione e la bonifica dei siti contaminati da polverino - dice il sindaco - devono essere le più rapide e tempestive possibile e per questo «la città ha bisogno di certezze sulle risorse». Altri 10 milioni di euro si prevede possano essere necessari per il nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti d’amianto. «E poi ci sono i monitoraggi e le analisi effettuati in convenzione con ARPA (250mila euro l’anno) e ASL (60 mila euro) e la gestione della discarica: 175mila euro l’anno». Un altro milione di euro sarà necessario per gli edifici pubblici dei Comuni del territorio (a Casale sono stati tutti bonificati). Malcontati si sfiorano i 60 milioni di euro, senza tenere conto dei terreni contaminati e di immancabili «sorprese»... Anche l’Afeva scrive a Balduzzi E mercoledì pomeriggio anche l’Associazione dei familiari vittime dell’amianto e le organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera a Balduzzi. Nella lettera - prima firmataria la presidente dell’Afeva Romana Blasotti Pavesi, con Pesce, Pondrano, Bortolotto e Ferrando - associazione e cittadini ringraziano il ministro per l’interessamento alla questione della transazione che, «a fronte dell’immenso disastro provocato dalla Eternit, è per noi motivo di apprensione ed ulteriore sofferenza». Afeva e sindacati sottolineano il valore dell’intervento del ministro e ricordano la decennale «battaglia civile per la giustizia, bonifica e ricerca, di cui è necessario, a nostro parere, rilanciare un ruolo concreto delle istituzioni locali, regionali e nazionali». Insomma che tutti facciano la propria parte.

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