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In primavera intitolazione della via a Luigi Novarese

In attesa di conoscere la data dell’inaugurazione della via intitolata al beato Luigi Novarese, che si terrà a Casale in primavera, mercoledì scorso a Roma si è svolta una celebrazione particolarmente significativa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via Giulia, dove mons. Novarese è sepolto. A celebrare la messa è stato mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato Vaticana. Presenti alla funzione i nipoti del beato, i casalesi Giancarlo e Mariella Cerutti. «È sempre toccante ritornare nella casa di via dei Bresciani in cui lo zio è vissuto e vedere che tutto è rimasto come allora. Ricordo che ogni volta che venivamo a trovarlo a Roma per chiedergli consiglio, ci accoglieva nella sua stanza con fare paterno», ha spiegato Giancarlo Cerutti al termine della celebrazione mentre mostrava ad alcuni partecipanti, fra i quali il cognato, il notaio Antonio Maria Marocco, l’avvocato Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit e l’on. Giorgio La Malfa, i locali dell’appartamento adiacente alla chiesa dove ora si può far visita alla tomba del beato. «Come è possibile - ha detto mons. Becciu durante l’omelia - che un sacerdote che lavorava negli uffici della Segreteria di Stato Vaticana fosse riuscito a fondare quattro associazioni, case di ricovero, centri per disabili, ad organizzare pellegrinaggi ed esercizi spirituali per ammalati gravi? La risposta viene nel momento in cui egli, come ammalato, si trovò faccia a faccia con la Croce. Dall’esperienza del dolore maturò quell’eroica costanza che gli ha permesso di essere ricordato, oggi, come l’apostolo degli ammalati». La celebrazione faceva parte di uno degli appuntamenti principali del convegno sacerdotale dal titolo “La misericordia: Dio si muove a compassione”, che ha visto la partecipazione di sacerdoti e fedeli da tutta Italia ed è stato organizzato dalla Lega Sacerdotale Mariana, una delle associazioni fondate dal beato Novarese nel 1943 per venire in aiuto ai preti infermi, feriti o in gravi condizioni economiche a causa della guerra. «Il convegno ci ha permesso di riflettere sulle parole che Papa Francesco ha rivolto agli ammalati - spiega don Armando Aufiero, postulatore della causa di beatificazione di Novarese e tra gli organizzatori dell’evento - Durante l’Anno Santo della Misericordia, sarà di grande aiuto per i malati vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che, nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Un messaggio, quello del Papa, che è in perfetta sintonia con le opere e l’apostolato del nostro padre fondatore».

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