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E Schmidheiny denunciò la tivù Svizzera Italiana per un servizio sulla strage e sul processo Eternit

Se gli imputati - il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier - condannati in primo grado a sedici anni di carcere per disastro doloso permanente e per omissione di cautele antifortunistiche si sono rifiutati di pagare le provvisionali alle vittime e agli enti e associazioni danneggiate, non sono state trascurate le azioni legali contro chi si batte contro l’amianto. Alla conclusione del primo grado di giudizio Eternit France denunciò penalmente il presidente di Interforum (una sorta di multinazionale degli avvocati che si batte contro i crimini industriali) avvocato Jean Paul Teissonnière avanti il Tribunale di Parigi per le dichiarazioni rese a commento della sentenza. Il processo si concluse dopo una sola udienza per rinuncia del denunciante. E nei giorni scorsi Sergio Bonetto - segretario della stessa associazione Interforum - dà notizia «che una vicenda per molti versi analoga si è svolta anche in Svizzera. «Stephan Schmidheiny ha promosso azione giudiziaria (con cospicua richiesta risarcitoria) contro l’ente televisivo della Svizzera italiana per una trasmissione che ricostruiva la vicenda Eternit con riferimento al processo di Torino in termini, a suo avviso, lesivi della sua immagine». Si tratta di un servizio di 55 minuti della trasmissione «Falò» intitolato «La multinazionale delle vittime» messo in onda dalla Svizzera Italiana l’8 settembre 2011. «Non possiamo non rilevare che se gli imputati nel processo Eternit dedicassero alle vittime anche una piccola percentuale della attenzione che dedicano alla loro persona, la loro immagine pubblica sarebbe sicuramente migliore», prosegue Bonetto, che evidenzia anche che «il processo di appello si celebrerà senza che nessuno dei due personaggi pubblici condannati in primo grado abbia fatto anche solo un tentativo di rispettare i contenuti della sentenza, in particolare per quanto riguarda il pagamento dovuto in conseguenza delle condanne provvisoriamente esecutive». E anche senza aver mai preso parte a nessuna udienza. Schmidheiny - era emerso durante il processo - aveva del resto «investito» milioni di euro in azioni di spionaggio finalizzate a monitorare la situazione nelle località in cui vi erano gli ex stabilimenti dell'Eternit, temendo proprio che si sviluppasssero azioni giudiziarie e richieste di risarcimento di danni, visto che - ipotizzavano i suoi stessi consulenti - la cifra considerando anche le bonifiche a cui potrebbero avrebbero potuto essere costretti sarebbe stata «stellare». Interforum nel diffondere la notizia ha anche allegato il pdf della sentenza (pubblicato in questa stessa pagina). La sentenza - del 19 ottobre 2012 - è stata emanata dall’«Autorità indipendente di ricorso in materia ratiotelevisiva» e si conclude con queste parole: «L’AIRR considera che il servizio giornalistico ha rispettato i principi di oggettività, veridicità, trasparenza e diligenza giornalistica e permesso al pubblico di formarsi liberamente un’opinione sul tema trattato. Il ricorso in oggetto è dunque infondato e deve essere respinto».

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Veronica Spinoglio

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