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Il progetto di sostegno psicologico e "Una schiacciata contro il mesotelioma"

Riprende da venerdì 4 ottobre, il progetto di sostegno e aiuto psicologico non solo ai malati d’amianto e ai loro familiari ma a tutta la città, perché «il mesotelioma è anche una malattia dell’anima - ha detto Daniela Degiovanni, oncologa, responsabile dell’Hospice - che colpisce tutti i cittadini ingenerando paura e angoscia anche se la malattia non ci ha colpiti e forse non ci colpirà mai...». Il primo incontro del gruppo si svolgerà appunto oggi, venerdì, con i componenti del gruppo originario, e da qui in avanti l’appuntamento settimanale - dalle 16,30 alle 18 - sarà fisso. Il Comune - ha detto il sindaco di Casale Giorgio Demezzi - metterà a disposizione una sede in Municipio, nella Sala Guala o - se il numero dei partecipanti lo richiedesse, anche la sala consiliare. «L’iniziativa - presentata martedì a palazzo San Giorgio nel corso di una conferenza stampa - è (ri)nata sul progetto CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) del ministero della Salute - ha detto il direttore del Centro amianto Massimo D’Angelo - per la presa in carico globale del soggetto affetto da mesotelioma, che non poteva non essere contemplato l’aspetto del supporto psicologico. Il progetto ha aggiunto D’Angelo - è duplice, con una parte di «ricerca vera e propria che si svolgerà presso l’Hospice e un altro momento che gruppo coinvolge pazienti, familiari e cittadini, visto che il 70% dei casi è da esposizione ambientale e non professionale. Progetto biennale che mi auguro venga poi reso stabile...». Quello del sostegno psicologico è stato un «problema affrontato in modo un po’ slegato fino a che la professoressa Granieri non ha cercato di dare unità a questi sforzi. Oggi si sta ricominciando e in momento particolarmente fertile», ha aggiunto la Degiovanni mostrandosi ottimista - grazie all’attenzione prestata dalle istituzioni - per il futuro della lotta all’amianto. Antonella Granieri, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Torino, ha sottolineato che si tratta di un «progetto di psicologia clinica specifico per Casale» e ha ricordato «l’esperienza precedente a cui hanno partecipato persone già consapevoli e coinvolte. Ora l’obiettivo è far partecipare in modo più vasto la cittadinanza». Casale è una città - ha detto - che dopo le vicende giudiziarie «è in mezzo a un guado. Serve giustizia piena», ha aggiunto alludendo ai risarcimenti. In materia di risarcimenti sono peraltro in ballo - ha sottolineato Demezzi «60 milioni per gli enti pubblici e 30 per i privati», aggiungendo che «sembrerebbe che anche Guariniello possa dare una mano...». E sul finanziamento della lotta all’amianto il sindaco Demezzi ha annunciato che i fondi accantonati dalle transazioni dei cittadini (circa 4,5 milioni di euro) con Stephan Schnidheiny saranno destinati proprio a progetti di questo tipo. E sull’argomento si è svolta giovedì 3 ottobre una assemblea degli stessi cittadini che hanno sottoscritto la transazione, con i vertici dell’AFEVA e delle organizzazioni sindacali impegnate nella vertenza, riunione non pubblica e probabilmente preparatoria di quella aperta a tutti che è stata annunciata per la metà di ottobre. L’utilizzo dei fondi dei cittadini (destinati secondo l’accordo alla ricerca scientifica) rappresenta infatti un argomento estremamente delicato, perché se pare esserci un orientamento all’impiego di quelle risorse per il potenziamento dei servizi sanitari per la cura del mesotelioma, c’è anche chi teme che a fare la parte della Cenerentola, ancora una volta, sia proprio la ricerca in senso stretto, intesa come studio, sperimentazione e individuazione di nuove e più efficaci terapie. All’incontro era presente anche Gianpaolo Zanetta già apprezzato direttore generale dell’ASL AL e attualmente alla guida della Federazione sanitaria Torino Sud Est. Il tema amianto Zanetta lo conosce bene: «Sono onorato di essere qui oggi. Richiama la mia attenzione di cittadino piemontese su un aspetto di cui mi occupai anni addietro da direttore dell’Asl AL. Farò il possibile per supportare questo importante progetto». E sempre martedì 1° ottobre c’è stato un altro momento di attenzione per la problematica amianto, con la presentazione ai giornalisti dell’iniziativa “Una schiacciata contro il mesotelioma”. Responsabile organizzativo della manifestazione Roberto Leporati che con Luca Trombin (ProGiò), Maria Rosa Bolognesi (Pgs Fortitudo), Davide Borgo (Pgs Ardor), Giuseppe Manfredi (presidente della Lega delle Società Sportive) e Federico Riboldi (assessore allo Sport) hanno voluto ribadire il valore dello sport come «veicolo informativo e formativo». Il progetto “Monferrato Volley” - che riunisce le tre società di pallavolo femminile - ha deciso infatti di presentarsi con un «appuntamento di grande volley, senza però dimenticare la solidarietà» e giovedì 10 ottobre, infatti, al Palazzetto dello Sport Ferraris si terrà appunto “Una schiacciata” contro il mesotelioma, partita ad ingresso gratuito per sostenere l’Associazione Familiari e Vittime Amianto. L’AFEVA, tutti lo sanno, è stata protagonista di una lunga lotta e difficile all’amianto, fatta soprattutto di pressanti richieste in merito alle bonifiche e alla giustizia, con risultati praticamente unici, probabilmente in tutto il mondo. Sul parquet casalese si sfideranno dunque il 10 ottobre dalle 18,30 la Igor Novara, compagine neopromossa in A1, e la Riso Scotti Pavia, di A2: «Le due formazioni parteciperanno a titolo completamente gratuito, e di questo ringraziamo di cuore le società per aver accettato il nostro invito», ha spiegato Roberto Leporati. Bruno Pesce e Nicola Pondrano hanno, infine, ringraziato gli organizzatori per la sensibilità dimostrata, sottolineando: «Anche lo sport è un tassello fondamentale nella lotta contro il mesotelioma. Vedere scendere in campo anche voi in questa battaglia è un’iniezione di fiducia enorme. Grazie!».

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