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I camagnesi hanno bocciato l’incorporazione con Casale

«La maggioranza dei cittadini di Camagna Monferrato è contraria al progetto di fusione per incorporazione in Casale. Il Comitato spontaneo, nato per impedire l’attuazione del disegno a cui stanno lavorando le due amministrazioni, ha infatti raccolto le firme necessarie per bocciare la proposta». Sono le dichiarazioni dei rappresentanti del Comitato contro la fusione per incorporazione di Camagna con Casale Monferrato che proseguono: «Il sindaco di Camagna ha pubblicamente dichiarato di voler procedere all’operazione di fusione solo nel caso in cui il referendum propositivo dovesse raccogliere il consenso dei suoi concittadini. Per far risparmiare all’amministrazione tempo e denaro che potranno così essere utilizzati a beneficio della comunità, il Comitato ha voluto dimostrare in anticipo il netto rifiuto dei camagnesi all’operazione di fusione». In questo senso il Comitato «mette a disposizione dell’amministrazione tutti i documenti che certificano le firme, raccolte in modo trasparente tra gli aventi diritto al voto». La bocciatura del progetto “fusione per incorporazione”, «rende indispensabile pianificare il futuro di Camagna, così da ottenere servizi più efficienti e risparmi nei costi. In quest’ottica l’Amministrazione dovrebbe concentrare gli sforzi per sviluppare l’unione Betlemme, ultimamente trascurata. Si potrebbe, in via alternativa, valutare una più grande unione nell’ambito dei comuni di una zona omogenea con problemi ed obiettivi simili. Il Comitato prosegue con impegno la propria attività, per conseguire l’obiettivo prefissato e chiede con urgenza una chiara presa di posizione del sindaco e del Consiglio comunale che metta la parola fine al progetto fusione, così come chiesto dalla maggioranza dei camagnesi. La situazione di obiettiva incertezza in cui l’intera cittadinanza, suo malgrado, si trova, preclude qualsiasi iniziativa finalizzata allo sviluppo del paese, posto ormai ai margini dell’unione Betlemme». «Il Comitato e i camagnesi si augurano dunque che questa triste parentesi della storia comunale venga archiviata al più presto, così da poter guardare al futuro con rinnovata fiducia».

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Veronica Spinoglio

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