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  • 16 giugno 2013
  • Casale Monferrato

Operaio della Rotomec morì di mesotelioma: a giudizio i vertici dell'azienda

Mentre a Torino si apriva il processo Eternit, Casale e il Monferrato piangevano l’ennesima vittima del mesotelioma pleurico, un operaio di Rosignano, stroncato dopo circa tre anni di peripezie da un ospedale all’altro fino al calvario degli ultimi mesi. Mauro Rosso, 51 anni, era spirato il 7 dicembre 2009 all’Hospice del Santo Spirito dove si trovava ricoverato. All’età di quindici anni era entrato come apprendista alla Rotomec di San Giorgio, azienda per la quale aveva lavorato per 33 anni come operaio montatore delle rotative. Spesso all’estero per lavoro, non aveva mai avuto contatti con l’Eternit e neppure aveva vissuto a Casale. Per quella morte, nell’udienza preliminare di martedì, il gup Antonio Marozzo ha rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio colposo quelli che erano i vertici della Rotomec. Si tratta del casalese Giorgio Osta, 62 anni, e dei finlandesi Pekka Antero Salo, 74 anni, e Hans Gustav Ehrnrooth, 62 anni, residenti rispettivamente in Finlandia e negli Stati Uniti. Giorgio Osta è chiamato in causa in veste di procuratore speciale con ruolo effettivo di gestione della Rotomec dal dicembre 1983 e amministratore delegato dal settembre 1987; Pekka Antero Salo è imputato in qualità di presidente del consiglio di amministrazione dal settembre 1987; Hans Gustav Ehrnrooth è citato in qualità di presidente del consiglio di amministrazione dal marzo 1988 di Rotomec (poi Bobst Group Italia Spa). Secondo il capo d’imputazione, in qualità di datori di lavoro di Mauro Rosso - dipendente della società dal 1974 al 2007 con mansioni di montatore meccanico e successivamente di installatore e collaudatore di macchine rotocalco all’estero - avrebbero causato, agendo con negligenza, imprudenza ed imperizia, la morte dell’operaio che lavorava a contatto con materiale isolante contenente amianto, che gli causò il mesotelioma pleurico. Il processo è stato fissato all’udienza del 23 ottobre prossimo al cospetto del giudice unico del Tribunale di Casale, in caso di proroga, altrimenti si andrà a Vercelli.

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