Articolo »

“Falò”, 55 minuti da... censurare! La vertenza blocca la diffusione del servizio sulla strage Eternit

Lo svizzero Stephan Schmidheiny ha impugnato la sentenza dell’«Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva» della Svizzera datata 19 ottobre 2012 sul servizio televisivo intitolato «La multinazionale delle vittime», messo in onda dalla Svizzera Italiana l’8 settembre 2011 durante la trasmissione «Falò». Stephan Schmidheiny aveva infatti promosso azione giudiziaria (con cospicua richiesta risarcitoria) contro l’ente televisivo della Svizzera italiana per una trasmissione che ricostruiva la vicenda Eternit con riferimento al processo di Torino in termini, a suo avviso, lesivi della sua immagine. Richiesta rigettata dall’Autorità. La sentenza descrive nel dettaglio il servizio del giornalista Michele Galfetti il quale evidenzia che lo stesso «Schmidheiny era stato più volte contattato allo scopo di conoscere la sua versione dei fatti, ma che egli ha sempre rifiutato di farlo». «Richieste delle quali - sottolinea la giornalista Dinorah Herz della RTV Svizzera italiana - c’è ampia documentazione...». La lagnanza di Schmidheiny La lagnanza di Schmidheiny è sostanzialmente riconducibile alla considerazione che la trasmissione - sarebbe tutta realizzata dal punto di vista delle vittime e non avrebbe permesso all’ascoltatore di formarsi una propria opinione sulla vicenda. Lo svizzero lamenta poi che «non si presentano problemi simili in altri Paesi, solo l’Italia ne parla...». La sentenza - in ogni caso - si conclude con queste parole che non lasciano spazio a dubbi: «L’AIRR considera che il servizio giornalistico ha rispettato i principi di oggettività, veridicità, trasparenza e diligenza giornalistica e permesso al pubblico di formarsi liberamente un’opinione sul tema trattato. Il ricorso in oggetto è dunque infondato e deve essere respinto». In effetti in Italia - soprattutto negli ultimi anni - si è acquisita la consapevolezza della importanza sociale, umana e giudiziaria della questione amianto-Eternit. Un percorso obbligato a fronte della migliaia di morti che Eternit - multinazionale della quale Schmidheiny è stato al vertice da metà degli Anni Settanta fino al fallimento nel 1986 - ha causato e continua a causare. Le indagini epidemiologiche - oltretutto - stimano oltre 200mila morti in Europa solo fra la popolazione maschile entro il 2020 e stupisce - casomai che a fronte di tutto ciò se ne parli poco altrove. Bloccata la diffusione Un effetto comunque il ricorso sembra averlo ottenuto: la diffusione del documentario (che ricostruisce anche la storia della famiglia svizzera e il suo ruolo nella vicenda amianto) è infatti bloccata e non può fare il suo naturale percorso (come “Polvere” che sta ottenendo premi in tutti il mondo) nei concorsi specializzati. La sentenza è attesa verso dicembre. Nel frattempo la puntata di Falò - rende noto Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto - è visibile sul sito dell’Afeva, l’associazione familiari vittime amianto (www.afeva.it) così come su youtube.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Silvio Morando

Silvio Morando
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!