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Acquisto e vendita di oggetti preziosi “in nero” per oltre 4 milioni di euro

Operazioni di acquisto e vendita di oggetti preziosi non dichiarate per oltre 4 milioni di euro. Le hanno individuate i militari della Guardia di Finanza di Valenza, nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, a conclusione di una verifica nei confronti di un’impresa operante nel settore della produzione, commercio e fabbricazione di gioielleria ed oreficeria. Le Fiamme Gialle valenzane hanno proceduto alla ricostruzione dei volumi d’affari dell’azienda controllata mediante un’analisi condotta con i programmi informatici in dotazione al Corpo. Successivamente, i dati contenuti nelle scritture contabili sono stati raffrontati con le risultanze sia dei numerosi controlli incrociati svolti sia delle indagini finanziarie nel frattempo avviate. Dalla ricostruzione così effettuata, gli operatori della Compagnia, coordinati dal comandante, capitano Dario Tocco, hanno appurato come la gran parte delle operazioni commerciali dell’impresa non fossero regolarmente “transitate” in contabilità; sono stati individuati rapporti commerciali intrattenuti “in nero” con clienti e fornitori italiani. L’attività ispettiva ha consentito, in sostanza, di dimostrare che l’impresa valenzana non aveva dichiarato, per gli anni dal 2012 al 2016, elementi positivi di reddito per oltre 4 milioni di euro. All’azienda verificata, in conseguenza delle operazioni commerciali risultate in evasione d’imposta, è stata anche contestata un’I.V.A. di circa 1,2 milioni di euro. Gli atti sono stati inviati all’Agenzia delle Entrate per la “ripresa a tassazione”. È stata, altresì, informata l’autorità giudiziaria per le ipotesi di reati tributari scaturite a carico del rappresentante della società.

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Marco Imarisio

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