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  • 19 dicembre 2008
  • Casale Monferrato

Messa per il dramma amianto: Delegazione casalese a Strasburgo: «L’Unione Europea si impegni per finanziare la ricerca scientifica»

Una messa per le vittime dell’amianto, i malati le famiglie e i ricercatori impegnati nella ricerca di terapie efficaci contro il mesotelioma. Per tutti coloro che - in sostanza - si confrontano quotidianamente con un dramma che ha segnato profondamente la vita della città di Casale. La celebrerà domani, sabato, alle 18,30, nella cattedrale, il vescovo Alceste Catella che nelle scorse settimane aveva incontrato Giuse Pivetta, che ha visto morire nel giro di pochi mesi il marito Sergio. Un cittadino come tanti, che all’Eternit non aveva mai messo piede, che si è ammalato senza alcun motivo apparente se non il fatto di avere vissuto in un luogo piuttosto che in un altro, condannato - in sostanza - perché qualcuno nei decenni scorsi ha deciso che Casale era il posto giusto per accumulare guadagni lavorando la fibra killer. «Invito tutti i cittadini a partecipare - dice la Pivetta - le associazioni, i medici che sono in prima linea, la popolazione... Nei giorni scorsi ho inviato al vescovo una poesia che mi ha molto toccata e una preghiera scritta da un canonico». La Pivetta insiste poi sulla questione della ricerca sottolineando che auspica che la messa e le parole del vescovo possano portare «luce e collaborazione tra i ricercatori». Intanto martedì si è svolto a Strasburgo il convegno «Amianto un dramma senza frontiere» che sì è aperto con una intervista a Romana Blasotti Pavesi, presidente della Associazione familiari vittime dell’amianto di Casale, realizzata da una giornalista francese qualche mese fa. Nutrita la delegazione italiana, di cui facevano parte, per il Comitato Vertenza Amianto e le associazioni casalesi Bruno Pesce e Luisa Minazzi, per il sindacato Nicola Pondrano, e per il Comune il vicesindaco Gianni Crisafulli e l’assessore all’Ambiente Riccardo Revello. Nella delegazione dei familiari c’era anche Giorgio Ferraris, assessore, figlio dello scomparso Paolo Ferraris. E poi ex lavoratrici e lavoratori dell’Eternit di Casale e di Reggio Emilia, amministratori e familiari di Cavagnolo, il consigliere regionale Alberto Deambrogio. Per il collegio legale era presente l’avvocato Sergio Bonetto che ha chiesto che si faccia una indagine conoscitiva sulla situazione amianto a livello europeo, per risalire al ruolo e alla presenza delle fabbriche di amianto. Importante anche - è stato evidenziato - la semplificazione burocratica per facilitare le indagini penali a livello internazionale. Pesce e Pondrano hanno anche chiesto la costituzione del fondo per le vittime a partire dai cittadini «sulla falsariga dell’esempio francese che è il più positivo in Europa. L’obiettivo è omogeneizzare, al meglio, i trattamenti di chi viene colpito dal dramma dell’amianto». Altro aspetto importante un impegno vero, concreto, da parte dell’Unione Europea, sul fronte sanitario con interventi finanziari per la ricerca, la garanzia di accessibilità - per tutti - alle migliori terapie. Per risanamento e bonifica Casale costituisce un esempio a livello internazionale ma non va taciuta l’esigenza di intervenire al più presto sui siti contaminati dal polverino molti dei quali - si teme - sono ancora sconosciuti. Da pianificare anche la costruzione di impianti di smaltimento dedicati, visto che oggi si deve fare ricorso a strutture in Germania con costi molto elevati. Revello e Crisafulli hanno inoltre incontrato i dirigenti nazionali della Andeva associazione delle vittime della Francia e delle Mutuelles de France e hanno consegnato loro una documentazione completa sulla bonifica effettuata sul territorio casalese, dichiarando la loro disponibilità a lavorare in rete. Da tutti è poi venuta la forte richiesta ad una assunzione di responsabilità a livello europe per la messa al bando dell’amianto in tutto il mondo.

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