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Palio amaro per Moncalvo: Dino Pes e Silvia non superano le eliminatorie

«Il Palio è fatto così, di grandi gioie e di grandi dolori, di intense aspettative e di improvvisa amarezza». Sono le parole con le quali Diego Musumeci, rettore del Comitato Palio di Moncalvo, ha commentato l’uscita di scena alla batteria eliminatoria del cavallo portacolori della città aleramica in gara al Palio di Asti 2011, domenica scorsa sul circuito di piazza Alfieri. Alla terza batteria, con Moncalvo venivano schierati Tanaro, San Martino-San Rocco, Cattedrale, Castell’Alfero, San Lazzaro e Montechiaro. E dopo alcune partenze false, la cavalla “Silvia” montata da Dino Pes si trova in quinta posizione. Ma in pochi attimi, un rapido e strabiliante recupero fa sognare il pubblico moncalvese. In un centinaio di metri il cavallo di Moncalvo passa dalla quinta alla seconda posizione, mantenendosi il piazzamento fino all’ultima curva dall’arrivo. Qui il sogno biancorosso si frantuma in un istante. Forse un contatto fa rallentare il galoppo della cavalla proiettata verso la vittoria. E in pochi secondi Moncalvo si trova fanalino di coda della batteria mentre Tanaro, seguito da Castell’Alfero e Cattedrale, taglia per primo il traguardo. L’amarezza si diffonde fra lo staff paliofilo moncalvese. Il “Palio delle sorprese”, così come Musumeci ha definito la corsa di domenica scorsa, vedrà poi cadere molti pronostici della vigilia e consegnerà la prima vittoria alla Città di San Damiano con Massimo Coghe vestito nei colori rosso e blu e in sella al cavallo vincente. Lo seguono nella batteria finale Tanaro, Castell’Alfero e Cattedrale ovvero – curiosa coincidenza – proprio i tre primi classificati della batteria eliminatoria all’interno della quale ha corso Moncalvo. Un Palio decisamente affollato anche da non pochi visitatori stranieri ma non estraneo a tafferugli come quelli che hanno visto affrontarsi i sostenitori dei rioni di San Secondo e Tanaro. La cavalla “Silvia” La mattinata di domenica, dopo la festa propiziatrice della serata del sabato presso la struttura allestita in piazza Carlo Alberto e all’interno del Fred’s Cafè, era iniziata con qualche goccia di pioggia ma con tanta carica. Il “nome di buon augurio” della cavalla (dedicata a Silvia Cerruti, professoressa cara alla memoria dei moncalvesi), la cabala del 5 (a propiziare la quinta vittoria di Moncalvo c’erano i cinque anni della cavalla ma anche del legame di Pes con Moncalvo e di permanenza alla guida del Comitato da parte di Musumeci), l’entusiasmo dei giovanissimi sbandieratori e l’invocazione ai Santi Francesco e Antonio da parte del sindaco Aldo Fara facevano presagire sapore di trionfo. Dopo la messa e la benedizione del cavallo, la sfilata in piazza Garibaldi è stata animata dalle acrobazie del nuovo gruppo di sbandieratori e musici coordinato dall’anima moncalvese degli Sbandieratori Andrea Pastore e seguito da Cristina Patelli e Silvia Ponzone. Tanti i giovani che hanno preso parte anche alla sfilata storica in costume che ha portato in scena il tartufo nel suo cammino storico da essenza demoniaca e cibo dei re, come hanno testimoniato la presenza di una strega plagiata dal tubero maligno e i tanti tartufi bianchi e neri pronti per essere consumati: «Ora - conclude Musumeci - non resta che prepararci fin da subito al prossimo anno». La vittoria è sempre solo rimandata.

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