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Il ministro della Salute Renato Balduzzi: emergenza amianto sottovalutata. Nuovo incontro entro metà gennaio Video

Incontro a porte chiuse oggi in Prefettura ad Alessandria tra il ministro della Salute Renato Balduzzi e il sindaco di Casale Giorgio Demezzi (accompagnato dal vicesindaco e dall'assessore all'Ambiente) sulla questione amianto. Un incontro scaturito dalla vicenda della transazione tra il Comune di Casale e l'imputato svizzero Stephan Schmidheiny, accusato dalla Procura di Torino di essere responsabile con il belga De Cartier della strage causata dall'Eternit. Transazione sulla quale però il ministro ha evitato di pronunciarsi preferendo invece concentrarsi sul «ruolo importante che Casale» deve svolgere nella «strategia nazionale di contrasto alle malattie correlate all'amianto e alle azioni di bonifica». Al termine dell'incontro è stato annunciato un nuovo momento di confronto verso metà gennaio coinvolgendo anche il ministero dell'Ambiente, dello Sviluppo Economico e la Regione Piemonte. E un altro più tecnico a marzo, dopo la sentenza, con Ministero del Lavoro e INAIL. Subito dopo alla presenza dei giornalisti l'incontro con l'associazione dei familiari, rappresentati dalla presidente dell'AFEVA Romana Blasotti e da Bruno Pesce, e le organizzazioni sindacali (Nicola Pondrano, Luigi Ferrando e Mauro Casucci) a cui ha perso parte anche Federica Grosso, medico dell'ASO di Alessandria specializzata in terapie dei tumori rari e che si occupa proprio degli aspetti sanitari relativi alle malattie asbesto correlate. Nel corso dell'incontro è stata evidenziata «l'inattività della Regione in merito alle questioni amianto negli ultimi due anni». Ma anche la mancanza di un fondo nazionale per le vittime, il valore della trentennale mobilitazione sociale per i tre obiettivi di giustizia, bonifica e ricerca scientifica. E poi tutto quanto è stato costruito in questi ultimi anni per garantire una migliore assistenza a malati. Temi compresi e condivisi dal ministro che ha evidenziato che la problematica amianto ha una rilevanza nazionale e internazionale e che ha ringraziato in particolare Romana Blasotti e Bruno Pesce «per una battaglia che ha valore non solo per Casale ma anche quelle realtà al di fuori dell'Europa in cui l'amianto viene ancora lavorato come avveniva in Italia nei decenni scorsi». «Non c'è una percezione adeguata – ha detto Balduzzi – alla importante di queste problematica che non riguarda solo i siti nazionali». Il ministro della salute ha poi ribadito, come già aveva fatto durante l'incontro con il sindaco, che «le comunità locali devono essere moralmente unite nella lotta contro l'amianto», affermazione condivisa dallo stesso primo cittadino di Casale Giorgio Demezzi, al quale abbiamo chiesto se è vero che c'è un ultimatum da parte di Schmidheiny affinché il Comune decida entro una decina di giorni. «No, non c'è un ultimatum, ma è chiaro che se si decide di firmare bisogna farlo prima della sentenza». Demezzi lascia però intendere che se da parte dello Stato ci sarà un impegno concreto a sostenere ricerche e bonifiche il Comune soprassiederà alla firma della transazione con l'imputato svizzero. E a tale proposito annota: «È chiaro che è decisivo l'incontro che si svolgerà fra una quindicina di giorni». E il migliore risultato per Casale sarebbe in effetti che lo Stato sostenesse adeguatamente ricerca e bonifica e che il Comune potesse così portare a compimento il proprio percorso di giustizia chiedendo ai responsabili della strage Eternit un pieno risarcimento dell'enorme danno che la comunità ha ricevuto. In alto a destra tutti i link dei servizi relativi alla questione "proposta Schmidheiny"

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