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Farmaco negato a malata di mesotelioma, l’assessore regionale Saitta: «Grave errore di superficialità. Sono certo che l’Asl di Vercelli saprà adottare i provvedimenti necessari»

La questione del farmano negato a un malato di mesotelioma (di cui il nostro giornale tratta sull'edizione di venerdì 12 settembre 2014) è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni. «All’Asl di Vercelli è stato commesso un grave errore nel negare alla paziente malata di mesotelioma pleurico la somministrazione della Gemcitabina, un farmaco inserito nella legge 648/96 tra quelli che possono essere forniti in casi particolari senza attendere l’autorizzazione della Commissione farmaceutica interna dell’ASL, tanto più che nel caso in questione vi era la prescrizione di un medico specialista». «Questo però - aggiunge l’assessore - non è stato un caso di malasanità, ma piuttosto di impreparazione e temo di superficialità da parte dei medici che hanno rifiutato il farmaco senza evidentemente ben conoscere le norme in materia. Sono certo che i vertici dell’Asl di Vercelli, oltre a scusarsi con la paziente e i suoi familiari, sapranno adottare i provvedimenti necessari nei confronti dei responsabili». «Il dramma dell’amianto e delle sue conseguenze su migliaia di persone nel Piemonte mi sta particolarmente a cuore: il prossimo 10 ottobre insieme all’assessore all’ambiente Valmaggia saremo a Casale Monferrato proprio per riavviare i lavori del Comitato strategico: c’è tanto lavoro da programmare per bonificare il Piemonte dall’amianto e per curare i pazienti affetti da mesotelioma. Errori come quello di Vercelli non devono mai più ripetersi». Nella foto un momento dell'incontro (giovedì 11 settembre a Vercelli) sulle terapie per il mesotelioma dove è stata sollevata la questione

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