Articolo »

Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari: a quando la scelta?

La decisione del Governo sul Deposito Unico delle scorie nucleari è stato tra i temi del convegno sulla disattivazione degli impianti nucleari, organizzato la settimana scorsa a Torino da Arpa e Regione Piemonte. È stato ribadito come i depositi temporanei, nonostante siano controllati e monitorati costantemente, non possono essere la soluzione definitiva al problema e di conseguenza come il Governo debba fare in fretta comunicando a Sogin il nulla osta alla pubblicazione della carta delle aree potenzialmente idonee alla realizzazione del Deposito nazionale. «Il Governo, nella scelta dei siti idonei, deve tener conto dello sforzo fatto finora dalla comunità piemontese» ha fatto notare Alberto Valmaggia, assessore regionale all’Ambiente. Il via libera sulla carta dei siti avrebbe dovuto arrivare alcuni mesi fa. Un ritardo che Fabio Chiaravalli, direttore del deposito nazionale Sogin, classifica come «fisiologico» e non tale da mettere in discussione il percorso che deve portare entro il 2024 alla messa in funzione del deposito. Una scelta obbligata visto che a partire dal 2022 rientreranno in Italia le scorie nucleari che in questi anni sono state trattate in Francia e Gran Bretagna.  «Noi - spiega Chiaravalli - siamo pronti e non appena ci sarà il nulla osta del Governo alla Carta delle aree potenzialmente idonee, in 24 ore saremo in grado di pubblicarla». Poi spiega: «Ci sono parecchie decine di aree potenzialmente idonee sul territorio nazionale che è ben rappresentato. Il deposito nazionale è un’esigenza per il Paese». La presenza massiccia di corsi d’acqua in Piemonte dovrebbe escludere la regione dalla localizzazione del sito ma l’assessore Valmaggia ha un atteggiamento laico - «non ho sindrome nimby, aspettiamo di capire» - ma ribadisce che il governo non può che tener conto degli sforzi fatti in questi anni dalla comunità piemontese.   Il Piemonte è la regione più coinvolta nel processo di decommissioning degli impianti nucleari essendo l’unica regione dove sono presenti tutti gli impianti del ciclo del combustibile nucleare, dalla produzione di combustibile a Bosco Marengo, alla generazione di energia elettrica a Trino, allo stoccaggio ed al riprocessamento del combustibile irraggiato a Saluggia. Marco Grimaldi, capogruppo di Sel in Regione, sottolinea la necessità che «anche l’ex reattore nucleare di ricerca del deposito Avogadro sia inserito nella strategia dello smantellamento del Piemonte».  Quel che preoccupa la Regione è anche la situazione del deposito temporaneo D2. A dicembre Ispra aveva rilevato delle situazioni di non conformità della struttura di Saluggia che avevano determinato uno stop per la sua attivazione. Davide Galli, responsabile Sogin per lo smantellamento impianti del Nord Italia i danni non sembrano avere «caratteristiche strutturali» e questo dovrebbe permettere di completare «l’iter autorizzativo entro giugno» con la successiva messa in funzione del deposito. Proprio sul rilevamento di tracce di radioattività in campioni d’acqua della falda superficiale nel comprensorio di Saluggia, Sogin la settimana scorsa aveva avuto modo di precisare che - come rappresentato chiaramente da Arpa Piemonte - queste non sono riconducibili all’impianto Eurex, gestito da Sogin. La strssa Arpa Piemonte ha chiarito con una nota pubblicata sul proprio sito internet che Sogin già nel 2008 aveva terminato lo svuotamento e la bonifica della piscina dell’impianto Eurex dalla quale in passato si erano registrate perdite seppur entro limiti irrilevanti dal punto di vista radiologico. A questo incontro erano presenti anche gli amministratori dei territori interessati. «È bene parlare di questi temi e tenere alta l’attenzione - ha commentato il sindaco di Trino, Alessandro Portinaro - però questi appuntamenti stanno diventando degli esercizi sfiancanti di retorica. Serve la pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei per il deposito nazionale. Serve il programma nazionale di gestione dei rifiuti radioattivi. Serve una nuova governance di Sogin. Serve l’istituzione dell’Ispettorato nazionale sulla sicurezza del nucleare. Servono serietà e trasparenza. Serve una nuova governance di Sogin. Serve l’istituzione dell’ispettorato nazionale sulla sicurezza del nucleare. Servono serietà e trasparenza”.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Veronica Spinoglio

Veronica Spinoglio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!