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Tanti appuntamenti a Conzano per la mostra «Lev Tolstoj e l’Italia»

Prosegue il ricco programma d’incontri a Villa Vidua per la mostra «Lev Tolstoj e l’Italia». Nel fine settimana è stato presentato il catalogo della mostra a cura di Roberto Coaloa, edito da «Gli Ori» di Pistoia: un libro di 160 pagine con gli interventi di Carlo Pesce e Massimo Introvigne, un ampio saggio su Lev Tolstoj e l’Italia di Roberto Coaloa (nella foto con Ezio Gribaudo) e le immagini delle opere presenti alla mostra di Villa Vidua di Conzano. All’inizio del Novecento, Tolstoj è stato l’uomo più famoso al mondo. Lo scrittore russo diventò il riferimento del pacifismo internazionale, dal Nobel per la pace italiano, Ernesto Teodoro Moneta, ai maestri delle controculture contemporanee. Per questo motivo ciò che oggi ci intriga di più di Tolstoj, oltre alla bellezza dei suoi capolavori, come Guerra e pace e Anna Karenina, è il modo in cui egli ha tentato di risolvere il conflitto tra l’artista e il profeta. Qui il confronto con Gandhi s’impone, favorito dalla sezione della mostra dedicato al pacifismo e alla nonviolenza di Tolstoj. Il pacifismo di Tolstoj fu ereditato da Gandhi dopo la morte dello scrittore nel 1910. Coaloa, proprio per questo “sentire”, dedicherà la sera del 4 novembre, alle 21, alla memoria di Pier Cesare Bori (nato a Casale Monferrato il 3 febbraio 1937), studioso di Tolstoj, scomparso il 4 novembre 2012. Bori e Gianni Sofri pubblicarono nel 1985, Gandhi e Tolstoj. Un carteggio e dintorni. Paola Gribaudo, nell’incontro di domenica 23 ottobre, ha ricordato il suo ruolo di coordinamento editoriale al catalogo della mostra: «Lavorare a questo volume su Lev Tolstoj con Roberto Coaloa è stata un’affascinante avventura in un mondo che conosco abbastanza bene: per aver pubblicato molti libri di artisti russi che vivono a Parigi, come Michail Chemiakin, Oleg Tselkov, Boris Zaborov e altri. Non conoscevo invece il mondo legato all’arte di Tolstoj e ho appreso con curiosità dei suoi scritti sull’arte e dei suoi soggiorni in Italia e a Torino, nel 1857, e dei suoi apprezzamenti sul modo di vivere qui da noi. Quando Roberto mi ha parlato di questa mostra gli ho fatto subito notare che i libri sono destinati a durare, gli eventi no, quindi l’ho convinto a lasciare una traccia del grande lavoro di ricerca che ha svolto intorno a questo tema. Nel nostro catalogo si ritrovano, infatti, non solo i tre saggi di Pesce, Introvigne e Coaloa, ma anche una serie d’illustrazioni, molte delle quali inedite, che documentano le vari edizioni dei suoi scritti, fotografie, memorabilia e, infine, naturalmente, le opere degli artisti che sono esposte a Villa Vidua. Ci sono le opere eccezionali della sezione della mostra dedicata a Tolstoj e alla Belle époque (che Coaloa ricorda non essere poi stata così “bella”), con le opere di Achille Beltrame, Andrea Fossombrone, Giorgio Kienerk e Paolo Troubetzkoy. Ci sono poi le tante opere di artisti contemporanei. Si parte cronologicamente da un disegno a china del 1949 di Ezio Gribaudo e si arriva a opere di giovani artisti che, spinti dall’entusiasmo e dal tema appassionante, hanno dipinto Tolstoj in un tempo brevissimo per far parte di questa eccezionale mostra. La realizzazione del volume è stata anch’essa molto rapida: la raccolta del materiale fotografico e dei testi ci hanno permesso di uscire nel giro di un mese per i tipi dell’editore Gli Ori di Pistoia che ha accolto con altrettanto entusiasmo questa sfida. Mi ha colpito la grande facilità di scrittura di Roberto, che in una notte ha impostato il suo saggio. Ovviamente, la profonda conoscenza dell'argomento l’ha favorito». Sabato 29 ottobre, alle 17, dibattito sul pacifismo italiano di fine Ottocento e inizio Novecento con Roberto Coaloa e Renato Girardi. Storico, scrittore, traduttore, Roberto Coaloa, nato a Casale Monferrato nel 1971, ha compiuto i propri studi nelle università di Milano, Città del Messico, Heidelberg e Aix-en-Provence. Docente universitario, Coaloa ha inoltre pubblicato molti saggi dedicati al Risorgimento, alla Grande guerra e ai viaggiatori dell’Ottocento, come Carlo Vidua. È specialista della storia dell’Austria-Ungheria, con studi sulla marina da guerra e sugli Asburgo; un grande successo ha avuto il suo Carlo d’Asburgo, l’ultimo Imperatore. Il «gentiluomo europeo», profeta di pace nella Grande guerra (Il Canneto editore, 2012). Slavista, ha approfondito lo studio della storia e della lingua russa in molti viaggi tra Mosca e San Pietroburgo. Ha studiato il pensiero di Lev Tolstoj, pubblicando alcune lettere inedite in: “L'altro Tolstoj” e la sua difficile corrispondenza con Moneta, in «Annali di storia moderna e contemporanea». Istituto di storia moderna e contemporanea, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Vol. 13, Anno XIII, 2007. Bibliofilo, colleziona prime edizioni delle opere dello scrittore russo. Ha trovato e tradotto per Feltrinelli il saggio Guerra e rivoluzione (Feltrinelli. Universale Economica I Classici, 2015): un’anteprima mondiale dell’opera pacifista di Tolstoj, tuttora inedita in Russia e nel mondo (non esiste una versione russa o inglese del saggio). Ha scritto una fortunata biografia sullo scrittore russo: Lev Tolstoj. Il coraggio della Verità, pubblicato da Edizioni della Sera, nella collana “Vite di scrittori”, con una prefazione di Goffredo Fofi. Ha curato il volume Lev Tolstoj e l’Italia (Gli Ori, 2016) e ha tradotto il duro attacco al Bardo di Tolstoj, Su Shakespeare e il dramma (Libreria Utopia Editrice, 2016). Critico letterario, collabora con numerose testate italiane. Scrive sulla “Domenica”, inserto culturale de “IlSole-24Ore”. Vive a Parigi. Renato Girardi, nato a Casale Monferrato nel 1984, si è laureato in filosofia a Torino e ha conseguito un dottorato in Scienze Storiche a Vercelli. Ha pubblicato Né pazzi né sognatori. Il pacifismo democratico italiano tra Otto e Novecento (Pacini Editore, 2016). Nel secondo Ottocento, sulla scorta dello sviluppo internazionale del movimento pacifista, in Italia sorsero diverse Società per la pace di ispirazione democratica e liberale, che si prodigarono per diffondere la propaganda contro la guerra presso la società civile e gli ambienti governativi. Attraverso lo spoglio della pubblicistica pacifista e l’analisi di documenti inediti, Renato Girardi traccia un profilo del pacifismo democratico italiano nel periodo a cavallo tra XIX e XX secolo, dai congressi internazionali e nazionali che determinarono la nascita del movimento fino alla sua crisi, avvenuta in concomitanza con la spedizione libica e con lo scoppio del primo conflitto mondiale. Oltre a delineare l’impegno assunto da personalità differenti (tra cui Ernesto Moneta, Premio Nobel per la pace nel 1907, Ruggero Bonghi, Edoardo Giretti, Guglielmo Ferrero), il lavoro di Girardi si propone soprattutto di mettere in evidenza le matrici culturali e politiche del movimento per la pace, che affondava le radici nelle correnti della democrazia risorgimentale, nella scienza positivista, nello sviluppo del diritto internazionale, nelle teorie liberiste e, più in generale, nelle pieghe della mentalità ottocentesca. Domenica 30 ottobre, alle 17, reading dell’opera pacifista di Lev Tolstoj, Guerra e rivoluzione (Feltrinelli), nella traduzione di Roberto Coaloa. Letture di Monica Guglielminetti. Monica Guglielminetti è un’attrice, modella e cantante, nata a Torino nel 1989. Ha numerose esperienze teatrali, tra l’altro nel ruolo di Ofelia nell’Amleto di Shakespeare, e nel cinema, dove ha partecipato al film Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio. Recentemente ha presentato, come voce recitante, la silloge gozzaniana Amalia, se voi foste uomo… di Marina Rota.

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