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Piano paesaggistico: firmato l'accordo tra Regione Piemonte e Ministero dei Beni Culturali

L’Accordo tra Regione Piemonte e Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT), propedeutico all’approvazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr), è stato stipulato martedì 14 marzo a Roma dal ministro Dario Franceschini e dal presidente della Giunta regionale del Piemonte, Sergio Chiamparino, accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente, Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia, nell’ambito delle manifestazioni promosse per la Giornata nazionale del paesaggio. L’accordo, previsto dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio, oltre a ratificare gli elaborati che compongono il piano, stabilisce le azioni e le modalità congiunte Regione-Ministero per il prosieguo della fase attuativa. “La firma del Piano paesaggistico del Piemonte – ha dichiarato il ministro Franceschini - inaugura la prima edizione della Giornata nazionale del paesaggio. Si tratta di uno strumento previsto dal Codice dei beni culturali che costituisce un’opportunità per la pianificazione sostenibile dello sviluppo territoriale finora adottato dalla Puglia, dalla Toscana e oggi dal Piemonte. Lavoreremo affinché più Regioni possibili seguano il loro esempio entro la fine della legislatura”. “Una svolta nelle scelte strategiche del Piemonte – ha detto il presidente Chiamparino – che sempre più sono incardinate nella valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale in sinergia con le politiche comunitarie e di sviluppo sostenibile della nostra regione”. Il Ppr, realizzato in sinergia con il MiBACT, rappresenta nel quadro del processo di pianificazione territoriale lo strumento principale per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale: “Si tratta – ha aggiunto l’assessore Valmaggia – del raggiungimento di un traguardo importante a coronamento di un lungo lavoro che ha visto impegnate le strutture regionali e ministeriali nella costruzione di uno strumento di conoscenza e di lettura del paesaggio piemontese, mediante lo studio delle sue componenti naturali, storiche, insediative e sceniche, mutuate dal riconoscimento delle principali identità che le comunità locali attribuiscono ai propri luoghi. Il Piemonte è la terza regione italiana a dotarsi di un Piano paesaggistico condiviso con il Ministero”. Il complesso iter è stato avviato fin dal 2007, in base a quanto previsto dal Codice e dalla Convenzione Europea del Paesaggio. Sei protocolli fra Ministero, Regione e Province piemontesi, due adozioni e pubblicazioni, 24 sedute del Comitato tecnico interistituzionale Regione – Ministero, un totale di 1308 osservazioni ricevute, numerosi incontri anche sul territorio con gli enti locali, con le associazioni di categoria e ambientaliste: sono solo alcuni dei numeri del percorso seguito dal Ppr nel corso degli anni. Il Piemonte è rappresentato con oltre 2060 elementi di rilevanza paesaggistica, storica e culturale tra cui cascate, ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio come le Residenze Sabaude, i Sacri Monti, i palazzi e i castelli che caratterizzano il paesaggio regionale. A ciò si aggiunge la ricognizione di 370 singoli beni paesaggistici e delle numerose aree tutelate del Piemonte tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio. Una molteplicità di luoghi riconosciuti per il loro particolare significato iconografico e culturale, come ad esempio il Sito Unesco dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”, che rappresenta uno dei primi risultati in attuazione delle previsioni del Ppr. Il piano è stato elaborato mediante indagini realizzate a scale diverse ed è composto da una cospicua parte conoscitiva delle componenti paesaggistiche che coprono tutto il territorio regionale, articolato in 76 ambiti di paesaggio come richiesto dal Codice, per ognuno dei quali sono stati individuati i principali fattori strutturanti e stabiliti specifici obiettivi di qualità paesaggistica. La ricognizione di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, definiti a scala di dettaglio, è contenuta nell’omonimo Catalogo. Il Ppr, quindi, garantisce la certezza dell’individuazione dei beni e regole chiare per semplificare le valutazioni nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica. Le regole e i limiti per le trasformazioni sono contenuti nel Catalogo e nel fascicolo delle Norme di attuazione articolate per indirizzi, direttive e prescrizioni. “Il Piano paesaggistico – ha concluso l’assessore Valmaggia – completa il quadro della pianificazione, affiancandosi al Piano territoriale regionale (Ptr), in vigore dal 2011, con il quale condivide strategie e obiettivi. Si tratta infatti di strumenti complementari, basati sulla definizione e ottimizzazione delle strategie che individuano le vocazioni dei singoli territori e le regole per assicurare loro uno sviluppo sostenibile delle risorse economiche, paesaggistiche e ambientali”.

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Veronica Spinoglio

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