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Disservizi Poste: moltissime proteste e qualche schiarita

Da poco più di una settimana Poste Italiane ha deciso, a sorpresa, di effettuare la consegna dei giornali a giorni alterni, come il restante della corrispondenza. Tanti, troppi, i disagi e i disservizi che sono stati arrecati ai lettori e al giornale, accresciuti dal fatto che il territorio monferrino è stato diviso in due aree, le quali seguono calendari differenti di consegna. Insomma un grande caos. «Caro direttore, quello che Poste sta facendo al nostro territorio e al nostro giornale non è giusto. Non abbia timore di lottare, il popolo dei monferrini è con lei». Fa piacere sentire queste parole da un lettore abbonato a “Il Monferrato” da quasi trent’anni. Parole che arrivano in un momento difficile, da quando Poste ha deciso di continuare con la consegna a giorni alterni comprendendo, a sorpresa (viste le promesse di un anno fa), anche i giornali. Tantissimi gli abbonati che hanno manifestato la loro rabbia per un disservizio causato dall’ente, il quale sta privilegiando servizi bancari e assicurativi, sottraendo forze e risorse alla distribuzione della posta giudicata non più remunerativa. Appena appresa la decisione di Poste, il nostro editore ha cercato più volte un dialogo con i funzionari per trovare una soluzione al problema: far recapitare il giorno giusto il giornale anche con un servizio integrativo o sostitutivo, pagando di tasca propria. Negli ultimi giorni c’è stata una schiarita, almeno a parole, grazie anche allo sforzo congiunto di Fipeg, FNSI, Regione (in particolare il vice presidente Aldo Reschigna) e Comuni con l’Anci (il cui ricorso è arrivato fino alla Corte europea) che hanno fortemente protestato: «Il Piemonte - scrive Stefano Tallia, segretario Associazione Stampa Subalpina in una lettera a enti e istituzioni - vanta decine di settimanali, bisettimanali e trisettimanali locali, importanti per storia e diffusione, che garantiscono una capillare informazione sul territorio. Queste testate raggiungono prevalentemente per posta i loro abbonati e la consegna posticipata significa far perdere ogni “freschezza” e competitività alle loro notizie, pregiudicando la sopravvivenza stessa di questi periodici locali, che già da anni e con fatica fronteggiano la crisi del settore. Per questo lanciamo il nostro allarme: non soltanto per i giornali, per le redazioni e i posti di lavoro, ma anche per l’accesso stesso all’informazione da parte dei cittadini in Piemonte e in un gran numero di Comuni italiani. Poste Italiane hanno, e sanno di avere, un ruolo importante nel sistema e nella crescita dell’economia del Paese. Così come i giornali locali sono strumento indispensabile dell’informazione sul territorio». Nei giorni scorsi, dicevamo, è arrivata una schiarita. Poste, grazie soprattutto all’interessamento dei responsabili dell’area logistica di Torino, ha promesso un servizio integrativo per un buon gruppo di Comuni monferrini; del nostro Comprensorio ne restano fuori pochi e vedremo nei prossimi giorni come risolvere il problema. Intanto chiediamo un po’ di pazienza ai lettori: segnalateci disagi e disservizi affinché si possano monitorare approfonditamente le criticità. Contattate pure la nostra redazione sempre disponibile anche per trasferire l’abbonamento in edicola o su internet.

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Marco Imarisio

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