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La controversia con l’INPS delle aziende alluvionate

Nuovo capitolo per la aziende piemontesi alluvionate nel 1994. Nei giorni scorsi il comitato «Alluvionati Piemonte ’94», capitanato dal portavoce Luca Matteja, ha incontrato Tito Boeri, presidente dell’Inps, per cercare una mediazione. Come si ricorderà una legge permetteva agli imprenditori di pagare per 5 anni solo il 10% dei contributi Inps e Inail, ma pochi di loro lo sapevano e hanno versato l’intera cifra: con una battaglia giudiziaria che va avanti da 23 anni, le aziende danneggiate chiedono la retroattività dello sgravio e il rimborso dei contributi. Ma l’Inps non ci sta e non vuole versare quel 90% che ha incassato da chi è stato «certificato» come alluvionato.  Ci sono aziende che hanno ottenuto anche 300 mila euro e chiedere indietro queste somme ora vorrebbe dire obbligarle a fallire e a licenziare. In questa lunga battaglia sono anche coinvolte alcune aziende trinesi: quattro di queste hanno avviato le procedure di rimborso, tra cui i due storici cementifici di Trino. Una è la Cementi Victoria che nel novembre 1994 fu invasa da tre metri d’acqua con il silos del cemento che fu liberato solo ad un anno di distanza dall’esondazione. Un danno enorme. Il rimborso Inail è stato già incassato, ma dall’Inps la Cementi Victoria attende oltre 1 milione: «Spero sia la volta buona. In questi anni abbiamo visto solo promesse e mai un euro» commenta l’ing. Carlo Piazza. «Abbiamo in ballo progetti con imprenditori italiani e stranieri. Cifre del genere, per aziende di queste dimensioni, sono importanti. L’auspicio è che il governo questa volta si dia una mossa». Per sanare questa situazione servono dai 60 ai 90 milioni di euro, fondi che dovranno uscire dalla legge di stabilità, ma senza la volontà di Inps, e lo stop alla battaglia legale, si rischia un pantano giudiziario che potrebbe arrivare sino alla Corte Europea. Un’altra azienda colpita dall’alluvione del ’94 è la Afib: 23 anni fa un metro di acqua aveva coperto una parte dei suoi 40.000 metri quadrati. A una prima stima i danni ammontavano a circa 90 milioni di lire: «Non sono molto fiducioso sui rimborsi Inps - commenta il titolare Andrea Boltro - che potranno arrivare fino all’ammontare del danno, dedotto di ciò che ho già ricevuto come contributo». Tra ottimismo e scetticismo, al tavolo della mediazione - tra le proposte del Comitato Alluvionati - c’è quella di fermare l’ingiunzione di restituzione per 3 mesi, sino a quando non si troverà una soluzione.

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