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In aula la diffamazione contro don Luigi Ciotti

È stato un controesame teso e con numerosi interventi da parte del giudice Valentina Di Peppe quello che ha caratterizzato l’udienza che si è tenuta la scorsa settimana del processo a carico del giornalista Riccardo Ghezzi, imputato di diffamazione a mezzo stampa per un articolo, pubblicato nel 2014 dal quotidiano on line “Quelsi”, dal titolo “Rosy Canale e don Ciotti: fine dei miti dei paladini dell’antimafia di sinistra”. Nell’articolo, Ghezzi riprendeva la notizia, che all’epoca venne pubblicata anche da Libero, di presunte percosse da parte del sacerdote nei confronti di Filippo Lazzara, siciliano oggi 43enne, che, tra il 2010 e il 2011, aveva vissuto in una delle strutture piemontesi che gravitano attorno a Libera e al Gruppo Abele. Contro quell’articolo, don Luigi Ciotti aveva deciso di sporgere denuncia, costituendosi parte civile, a salvaguardia della reputazione delle associazioni di cui è fondatore e leader carismatico e, poiché Ghezzi all’epoca viveva a Fubine, la causa è ora in discussione davanti al Tribunale di Vercelli. Sul banco dei testimoni, per rispondere alle domande dell’avvocato di don Ciotti, Vincenza Rando, c’era proprio Filippo Lazzara... Il servizio su Il Monferrato di martedì 25 ottobre 2016

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Marco Imarisio

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