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Il ministro Balduzzi: «Disponibili all’incontro» con il Comune e i Familiari

«Il Ministro della salute, prof. Renato Balduzzi, conferma la disponibilità a recepire dal Comune di Casale, con relativa urgenza, eventuali suggerimenti circa ulteriori linee di ricerca e a incontrare le istituzioni locali e l’Associazione familiari vittime dell’amianto e ribadisce l’interesse istituzionale sull’emergenza riguardo ai problemi di salute derivanti dall’esposizione all’amianto, in modo che, il più celermente possibile, sia completato il percorso di uscita dalla problematica». È la conclusione di un lungo comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio dal ministero in risposta alle sollecitazioni venute dal sindaco di Casale e dal Comitato vertenza amianto, relativamente alla vicenda della transazione tra il Comune di Casale Monferrato e l’ imputato svizzero Stephan Schmidheiny, accusato con il belga Louis de Cartier dalla Procura di Torino di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antifortunistiche. I dieci siti inquinati In relazione al tema delle bonifiche da amianto dei 10 siti finora dichiarati di interesse nazionale e in generale alle tematiche connesse alla individuazione, bonifica e smaltimento dell’amianto ovunque si trovi, - continua il Comunicato stampa - «il Ministero della Salute assumerà tutte le iniziative, d’intesa con le altre amministrazione interessate, e in particolare con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e le Regioni, per rafforzare le politiche di difesa della salute e di tutela ambientale in tale settore». Il Ministero della salute ricorda poi che «già da tempo sta affrontando il tema del potenziamento della ricerca per quanto concerne in particolare la strutturazione dei percorsi per la diagnosi e la presa in carico dei casi di mesotelioma e per la sorveglianza degli ex-esposti professionalmente. In particolare è in via di definizione un protocollo di sorveglianza e screening con Tac spirale per ex-esposti all’amianto riguardo al carcinoma polmonare». Interventi che - a dire il vero - nelle aree in cui le parologie amianto correlate (e il mesotelioma in particolare) hanno una forte incidenza non sono avvertiti come particolarmente significativi, ai fini di una migliore prognosi delle patologie. «Oggi in Italia - evidenzia poi il ministero - già esiste il registro nazionale mesoteliomi e sono state individuate alcune linee di ricerca: 1) per indagare il peso relativo del rischio attribuibile alle esposizioni non professionali rispetto a quelle professionali; 2) per individuare potenziali fattori predittivi di risposta alle terapie e di lungo sopravvivenza per una più appropriata selezione della popolazione da sottoporre alle terapie farmacologiche; 3) per la sperimentazione di nuove terapie a target biologico per un approccio terapeutico più personalizzato; 4) per la valutazione dei comportamenti diagnostici e terapeutici in Italia al fine di identificare eventuali eterogeneità di comportamento e definire linee guida comuni per una maggiore appropriatezza terapeutica; 5) per l’istituzione di un network nazionale multidisciplinare per la sperimentazione di nuove strategie terapeutiche includenti la radioterapia e l’immunoterapia e per la realizzazione di studi mirati a singoli istotipi». Uno sforzo eccezionale Ma verosimilmente la comunità di Casale, con una catena di lutti più lunga di quella delle due guerre mondiali messe insieme, si aspetta molto di più: uno sforzo e un impegno eccezionali per individuare in tempi brevi una terapia vera, in grado di mitigare in modo significativo quella che è stata e che si annuncia per i prossimi decenni come una vera e propria «epidemia». La responsabilità del sindaco Sulla vicenda della transazione con Stephan Schmidheiny intanto continuano a pervenire al nostro giornale i commenti di lettori e amministratori pubblici. L’assessore alla Tutela Ambientale della Provincia di Alessandria Lino Rava sulla questione Eternit a Casale esprime «vicinanza» a «tutte quelle istituzioni che si apprestano a decidere. Mi guida in questo percorso, il rispetto per il mestiere del Sindaco, che mai come in questa circostanza si rivela gravido di una responsabilità tremenda». Ma evidenzia anche che la «costituzione di parte civile di un ente territoriale sta a segnalare che il danno procurato non è semplicemente un danno creato ad una moltitudine di casi privati: è la segnalazione che è stato leso un interesse generale, di tutti, anche di coloro che non hanno mai subito né subiranno un danno diretto dall’Eternit» e conclude che «non può essere un’offerta frettolosa ed arrogante a decidere per noi». Mentre Luca Gioanola, sindaco di Mirabello che ha recentemente ospitato l’incontro tra Afeva sindacati e sindaci dei Comuni interessati dall’offerta, torna sull’argomento annotando che «decisioni che dipendono così profondamente e intimamente dalla storia passata di una comunità, frutto di un lungo e difficoltoso lavoro di equipe con istituzioni e parti sociali, e che incidono altrettanto profondamente sul futuro della comunità e delle prossime generazioni, non possano essere prese dai soli amministratori che per definizione sono “pro-tempore”». L’aspetto contabile Da Roma Aldo Guerrera, vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto ha scritto al sindaco Giorgio Demezzi segnalando che - vista la cifra ipotizzata, 18 milioni di euro - la transazione «appare dannosa anche sotto l’aspetto economico» in quanto il processo e le ulteriori vertenze legali offrono l’opportunità di «ottenere l’integrale risarcimento di tutti i danni». Cosa di cui è presumibilmente ben consapevole lo stesso Stephan Schmidheiny e che è verosimilmente la vera ragione dell’offerta avanzata al Comune di Casale. Tutto ciò «fermo restando l’inaccettabilità sotto l’aspetto umano e morale», precisa Guerrera che dà infine notizia che l’Osservatorio Nazionale Amianto ha dato mandato all’avvocato Ezio Bonanni di «chiedere un controllo di legittimità sotto ogni profilo, non ultimo quello contabile che appare l’aspetto direttamente azionabile sotto il profilo giuridico». Alessandro Imarisio, ex presidente del consiglio di Roncaglia, lo dice in due parole: «Diciotto milioni!?! Diciamo 180, se vogliamo cominciare a discutere!» Monica Topi, che si definisce «mamma sempre più preoccupata» commenta invece riferendosi al consiglio comunale che ha dato il via libero alla transazione: «18.300.000 di euro non son tanti ma neanche pochi dicono i nostri bravi consiglieri pensando di parlare con lo stolto Pinocchio che crede nel campo dei miracoli… Faccio presente che la sola bonifica del tetto dell’ospedale è costata 10.000.000 di euro… «E loro hanno la faccia tosta di sostenere che quei soldi verranno usati: 1) per bonificare la città; 2) per la ricerca; 3) per le famiglie delle vittime… «Peccato che, comunque, di tutto queste promesse e impegni ovviamente non ci sia traccia scritta nella delibera firmata all’alba…anzi, che la proposta fatta dal consigliere dell’UDC di mettere quest’impegno per iscritto sia stata stroncata dalla maggioranza compatta… «Ma peccato soprattutto che il campo dei miracoli forse non esiste… qualcuno glielo deve pur dire!». La Regione dice sì a Thyssen Intanto ieri che la giunta regionale ha accettato l’offerta di risarcimento della ThyssenKrupp, avanzata dopo la sentenza di primo grado. Nei giorni scorsi Cota aveva dichiarato di volersi muovere in sintonia con gli altri enti, Comune e Provincia, che erano orientati - prima di decidere - a sentire prima il parere dei familiari delle vittime. Alla Regione verrà riconosciuta la somma di 937.000 euro, di cui 137.000 come danno patrimoniale e 800.000 come danno morale, oltre alle spese legali. Ben diverse le condizioni proposte da Stephan Schmidheiny al Comune di Casale che non vedrebbe se non il ristoro di una parte del danno materiale rinunciando a tutte le altre voci e a qualunque altra futura rivalsa.

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