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A Moncalvo per Ferdinando Dal Pozzo e il Pittore Fea

Le linee sobrie e severe della facciata di palazzo Dal Pozzo, proprie del periodo della Restaurazione, contrastano con la ricchezza decorativa degli interni. L’edificio si compone di due diversi fabbricati: il più antico costituito dal basso corpo, denominato “Casino Graneri”, che oggi si trova all’interno dell’isolato; l’altro, quello principale, prospiciente la strada per Asti e già di proprietà dell’avv. Angelo Francesco Dal Pozzo, conte di Castellino e San Vincenzo, che nel 1765 - come ci comunica Alessandro Allemano - “possedeva un vasto patrimonio allodiale comprendente, oltre al palazzo di Moncalvo, ben 4 cascine in territorio di Penango, per un’estensione di complessive 139 giornate”. Nel 1824, ultimato il vasto intervento edilizio grazie alle aumentate risorse finanziarie di Ferdinando Dal Pozzo (nella foto), il terzogenito della famiglia, la nobile residenza fu considerata la più insigne della città da Marco Nicolosino (Savigliano, 1797 - Torino, 1858), autore della celebre “Guida del viaggiatore in Piemonte”, pubblicata a Torino da Modesto Reycend nel 1831. I lavori all’interno e all’esterno della dimora patrizia erano stati realizzati negli anni 1812-1816 da Pietro Fea come ricorda nel saggio dedicato all’artista casalese (“Studi Piemontesi”, XXIX, 2000, 1), Anna Serralunga Bardazza che scrive: “La numerosa corrispondenza intercorsa con il cav. Dal Pozzo, oltre a permettere di conoscere l’estensione dei lavori eseguiti a Moncalvo e i criteri seguiti dal pittore per adeguarli alla sua concezione artistica, permette di far luce anche su un altro aspetto di questo finora poco analizzato protagonista della cultura figurativa piemontese di inizio del secolo XIX”. E poi aggiunge: “Infatti risulta che il Fea, a Moncalvo, non si occupa solo della decorazione pittorica ma viene interpellato anche per quanto riguarda i lavori relativi alla sistemazione architettonica del palazzo e al suo giudizio vengono sottoposti i progetti presentati dagli architetti Valadier e Barabino sui quali, nelle lettere inviate al cav. Dal Pozzo, espone le sue critiche e suggerisce le modifiche da apportarsi per conciliare la struttura esistente nel palazzo con i lavori da intraprendersi e soprattutto con i criteri di economicità imposti dal committente. Gli interventi del Fea ai lavori del palazzo Dal Pozzo sono quindi interessanti perché dimostrano la versatilità del personaggio, che non si limita solo a svolgere il compito affidatogli di decorare le stanze ma interviene con competenza anche in campo costruttivo”. Nato a Casale il 7 agosto 1771 da due modesti mercanti, Vincenzo Fea e Ludovica Mazzola, entrambi prematuramente scomparsi, Pietro fu affidato ad una zia che lo indirizzò agli studi filosofici. Ma il giovane Pietro, spinto dalla vocazione artistica, lasciò il luogo natale per l’Accademia di Torino, dove fu allievo di Lorenzo Pécheux, pittore di corte di Vittorio Amedeo III ed esponente di quella “cultura in fermento, tra sussulti ancora rococò e compostezza neoclassica”. Venuto a contatto con i fratelli Galliari, allora impegnati presso la corte sabauda, il ventisettenne artista affiancò, nel 1798, Giovanni Galliari nei lavori di decorazione del Teatro Regio di Torino. La committenza monferrina coincide con il breve periodo in cui tenne la cattedra di disegno nel collegio di Chieri, fino alla chiusura nel 1815. Palazzo Dal Pozzo, dove resta traccia della decorazione pittorica del Fea nella sala di ricevimento al pian terreno, fu acquistato da Giuseppe Minoglio, il padre del famoso avvocato Giovanni che vi nacque il 13 dicembre 1851 e vi fece apporre una lapide commemorativa dell’uccisione del re Umberto I (1900), oggi scomparsa. FOTOGRAFIAMO GLI AFFRESCHI Sabato 24 settembre alle ore 9,30 il Comune di Moncalvo e l’associazione Idea Valcerrina organizzano al Teatro di Moncalvo il convegno “L’avventura intellettuale di Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo”. Questo ci spinge in un sabato assolato a puntare su Moncalvo dove abbiamo un primo appuntamento con Alessandro Allemano, archivista e studioso (e tra i relatori del Convegno). Con lui raggiungiamo palazzo Dal Pozzo in via XXV Aprile. All’ingresso resti di decorazioni sul soffitto. Non c’e più la riproduzione del ritratto del proprietario che vedemmo in un vecchio Viaggio d’autore (che ci portò anche a Castellino, residenza di campagna del nobile monferrino) e ora è custodito nell’abitazione di Roberta Broda (figlia di Francesco, vecchio amico). Ci apre gentilmente Livio Mortara, ozzanese, titolare della società proprietaria dei locali al pian terreno, attualmente sala convegni, già studio dentistico. Possiamo ammirare e fotografare con calma la sala di ricevimento con sul soffitto il grande affresco ‘‘Apollo sul carro del Sole”, curioso un amorino con la meridiana. Sulle pareti -come ricorda il pittore in una lettera a Ferdinando Dal Pozzo del 1812- gli episodi di Apollo e Admeto, Apollo alla corte di Laomedonte, Apollo e Dafne, Apollo e Marsia, Apollo che uccide il serpente Pitone e infine lo sposalizio di Apollo e Climene. Noi troviamo ancheApollo e le Muse del Parnaso. I dipinti sono stati ripuliti da Monica Actis. Da aggiungere che -scrive Anna Serralunga Bardazza- sono scomparse da tempo le decorazioni del mito di Diana, al primo piano, oggi proprietà privata (tutto il palazzo è stato diviso, è oggi un condominio). CONVEGNO. Il programma del Convegno del 24 al teatro di Moncalvo: Ore 9,30. Presiede Pierpaolo Merlin (Università di Cagliari). Introduzione di Pierpaolo Merlin Lezione introduttiva di Michael Broers (Oxford University) 'Ferdinando Dal Pozzo nel contesto europeo' Blythe Alice Raviola (Università di Torino - Compagnia di San Paolo) I Dal Pozzo nel Sei-Settecento fra Mantova, il Piemonte e l’Italia. Pierangelo Gentile (Università di Torino) Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo e i suoi scritti politici. Alessandro Allemano (Centro culturale “Pietro Badoglio”) L’élite moncalvese fra età moderna e contemporanea. Ore 14. Presiede Pierpaolo Merlin Annamaria Bardazza Serralunga (Associazione Idea Valcerrina) Carte e memorie. L’archivio Dal Pozzo Cinzia Cremonini (Università Cattolica di Milano) Mogli, madri, sorelle. Il versante femminile della famiglia Dal Pozzo tra Antico Regime e Restaurazione Marco Violardo (Comune di Castagnole Lanze) Il notabilato piemontese in epoca napoleonica Antonella Chiodo (Università di Vercelli) Le collezioni dei Dal Pozzo: alcune opere del Caccia Laura Facchin (Università di Verona) Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo tra tutela e interessi collezionistici nella Torino. napoleonica. Dibattito e chiusura lavori.

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Veronica Spinoglio

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