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Le reazioni nel mondo / La pasionaria brasiliana Fernanda Giannasi: «Non tradiranno la memoria delle vittime per 30 denari»

Sta già facendo il giro del mondo la notizia che il Comune di Casale ha in corso una trattativa con l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny per uscire dal processo Eternit. «Sono sicura che questa proposta immorale e indecente sarà rifiutata da tutti. Non ci credo che il Sindaco e i politici di Casale Monferrato vogliano passare alla Storia come coloro che hanno tradito la memoria delle vittime per “30 denari” o il Giuda del secolo 21. Dal Brasile seguiamo tutti i passi di quello che succede con il “processo del secolo”...» È infatti questo il commento Fernanda Giannasi, la pasionaria del movimento delle vittime del Brasile, dove in passato era attiva Eternit e dove erano emigrati nei decenni scorsi anche lavoratori italiani. Un Paese - il Brasile - che ha sempre guardato alla lotta condotta in Italia contro l’amianto, come a un esempio da seguire, che ha fatto della battaglia trentennale un elemento di forza in una realtà difficilissima dove l’amianto viene ancora lavorato. Nel 2001 - soltanto dieci anni fa- la Giannasi si era addirittura trovata a difendersi dall’Asbestos Institute canadese, che aveva chiesto al ministro del lavoro brasiliano di prendere provvedimenti contro di lei, ispettrice del lavoro a San Paulo «colpevole» di avere affermato apertamente la pericolosità dell’amianto. Da Casale scattò allora subito la solidarietà. Alcuni anni prima la Giannasi era venuta in visita a Casale e il nostro giornale l’aveva intervistata. Ed è ancora tornata recentissimamante - lo scorso 28 aprile - per la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, con una delegazione della associazione brasiliana della vittime dell’amianto. Afeva, presto un’assemblea Intanto un comunicato stampa firmato da AFEVA, CGIL, CISL e UIL afferma che «l’uscita dal processo del Comune di Casale, città simbolo della lotta mondiale contro l’amianto, città martire con ormai 1.800 vittime tra lavoratori e cittadini, significherebbe trasformare la sofferenza in un’occasione economica. Di fatto, l’abbandono del processo significa la rinuncia dell’Istituzione più significativa a perseguire la Giustizia, cosa estremamente negativa, tanto più in presenza del perdurare della strage. «Non spegniamo i riflettori» «La proposta di Schmidheiny - dice il Partito Democratico di Casale - priverebbe dello status di vittima la città di Casale». Vero scopo di Schmidheiny secondo il PD sarebbe sminuire le proprie responsabilità per le fasi successive a questo processo: «E perché il Comune dovrebbe prestarsi a quest’azione? «Non è spegnendo i riflettori su questa vicenda, che bonifiche, ricerca e purtroppo i morti che ancora verranno, avranno lo stesso rilievo di oggi». Il PD propone pertanto che si organizzi un Consiglio comunale aperto per ascoltare le ragioni del Comitato Vertenza Amianto . Il Comune parli con la gente Anche Sinistra Ecologia Libertà di Casale si dice contrario all'accordo con Schmidheiny e invita il Comune a un confronto aperto.

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Marco Imarisio

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