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I progetti dell'Aido illustrati al vescovo di Casale, Gianni Sacchi

A guidare la delegazione, la presidente provinciale Nadia Biancato

Il Gruppo Comunale AIDO di Casale Monferrato è il più grande per estensione, ben 45 Comuni e conta quasi 1.500 iscritti sui 12mila della provincia di Alessandria. Sono questi i numeri che la presidente provinciale di AIDO, Nadia Biancato, ha presentato questa mattina, mercoledì 21 febbraio, a mons. Gianni Sacchi che ha ricevuto la delegazione dell’associazione per la donazione di organi, tessuti e cellule.

Ad accompagnare la presidente c’era Graziella Villata, vice presidente di AVO e volontaria AIDO, ma anche il vice presidente provinciale Gianni Cibabene che ha voluto omaggiare mons. Sacchi di un suo quadro, ispirato alle montagne biellesi davvero molto apprezzato. Durante l’incontro si è fatto il punto sulla crescita costante di AIDO in provincia, ma soprattutto nel casalese, dell’azione di sensibilizzazione alla cultura del dono, portata anche nelle scuole cittadine.

Fanno sapere dall’AIDO: «La Chiesa da sempre manifesta il suo sostegno alla donazione degli organi (il papa emerito Benedetto XVI è iscritto AIDO) perché la promessa di nuova vita è il fondamento di ogni dichiarazione di volontà alla donazione organi post mortem. E anche la Chiesa locale contribuisce a diffondere i valori che da 45 anni in Italia e da 39 in provincia di Alessandria AIDO promuove: il duomo di Sant’Evasio ospiterà nel 2018 un grande concerto di sensibilizzazione ad un gesto pieno di vita quale la donazione degli organi».

La realtà di AIDO è unica in Europa, per questo nel 1986 l’associazione è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica. Il ruolo di AIDO è fondamentale nel dare risposte agli oltre 9 mila italiani (di cui mille piemontesi) in attesa di un trapianto d’organo. Nel corso dell’incontro non poteva mancare un confronto sull’argomento di attualità: l’embrione uomo-pecora per risolvere la carenza di organi da trapiantare. In merito la presidente AIDO è categorica: «La scienza cerca di dare risposte che possano salvare vite umane: l’indifferenza della popolazione verso la donazione organi crea questi scioccanti risultati. Oggi solo il 3% degli italiani, ma non va meglio altrove, ha fatto la scelta responsabile di dichiarare la propria volontà alla donazione degli organi post mortem. La sensibilità sta crescendo, soprattutto nei giovani e negli anziani, ma c’è molto da recuperare. In Italia abbiamo un’ottima legge che regola la donazione, il prelievo e il trapianto, ma la maggior parte dei cittadini è indifferente alle esigenze di trapianto di tante persone in lista d’attesa, che rappresentano anche un costo importante a carico della Sanità Pubblica. Una migliore informazione, maggiore responsabilità da parte di tutti potrebbero invece ridare gioia di vita a tutti coloro che attendono un organo. Ecco perché i volontari AIDO sono impegnati quotidianamente nella sensibilizzazione di tutti, perché la donazione non ha età».

La referente locale di AIDO è la dottoressa Alessandra Crova titolare della parafarmacia San Francesco.


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Veronica Spinoglio

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