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Biagio Vellano a Torino

Personale “Natura Visionaria” a palazzo Math12

Resterà allestita fino al prossimo 22 novembre la personale “Natura Visionaria” del caminese Biagio Vellano (1928-2008), allestita a Torino a palazzo Math12 in via Silvio Pellico 12, visitabile da martedì a domenica con orario 15,30-19,30. Poco conosciuto in vita, le sue opere vivono ora il meritato riscatto prorompendo a pieno titolo tra gli outsider dell’arte contemporanea. Così hanno scritto di lui Pinuccia Clemente: “Vellano voleva essere un’artista libero dalla schiavitù di dover vendere, per non perdere quella purezza che solo la libertà consente. Una scelta così si paga con l’isolamento, con la mancanza di notorietà, di critiche o di consensi, oltre che di riscontro economico. Nonostante tutto la passione che lo animava non è mai venuta meno e il suo innato talento lo ha portato a spendere l’intera vita per l’arte”.

I suoi esordi artistici iniziarono in giovane età con il disegno a mano libera, l’uso delle tempere e degli acrilici, per poi dedicarsi, alla fine degli anni 80, alla pittura materica. Dapprima furono piccoli quadri, poi opere di grandi dimensioni che, grazie alla fiamma ossidrica, a plastiche, gomme, ferri e altri materiali, si trasformavano in qualcosa di inaspettato. A proposito di Vellano così si è espresso Maurizio Lanfranco: “Vellano è stato un visionario, un esteta, un pragmatico, un poeta… Quante altre definizioni possono adattarsi a lui? Molte! Sintetizzando, forse, quella più aderente alla personalità dell’artista è la più semplice: Biagio è stato un uomo che ha utilizzato la sua arte per cristallizzare il tempo in cui ha vissuto al fine di non disperderlo e, soprattutto, di ricordarlo alle generazioni future”. Nel catalogo, realizzato a corredo della mostra, è pubblicato uno scritto dello stesso Vellano dal titolo: “Pensieri e colpe di tutto un anno” che così recita: “casetta angelica, onde in camera. Vivo qui. Sono B. Pittore di casette. Alberi di notte si ribellano alle cose. Belve sotto la camicia. Angeli che proteggono il mio lavoro. Occhi lucidi, mani azzurre, pioggia di dipinti. Rosso è il colore della magia. Terremoto dell’anima. Sono B. ho tre mani per dipingere. Camera di San Francesco, Betlemme a Greggio. Preghiera più passione; paradiso. Suono di pennelli nel regno dei sogni. Suono delle onde in laguna. Canzoni d’autunno per un naufragio, treni per mare, navi sulla terra. Il mio cuore ad una mostra. Paesaggio senza uomini furbi. Intellettuali senza occhio del bambino. Pensieri e colpe di tutto un anno”.  

Nel rispetto delle sue ultime volontà, i suoi lavori vengono ora esposti per la prima volta e sottoposti al giudizio di critica e pubblico, presso i locali dello spazio polifunzionale  Math12.  Biagio Vellano nasce a Trino Vercellese il 16 agosto 1928 e muore a Camino Monferrato il 23 luglio 2008. La sua attività ha spaziato in diversi ambiti relativi alla creatività essendo stato sia designer, sia pittore, sia arredatore d’interno. Termina il liceo classico durante la guerra e si iscrive alla facoltà di architettura di Torino, senza tuttavia concluderla. Frequenta invece as­siduamente gli atelier di Tozzi e Casorati, divenendone amico, ed inizia in questo periodo la sua produzione di disegni. Data la sua ampia esperienza di conoscitore del legno e delle sue appli­cazioni (il padre era un importante commerciante di legnami del nord Italia), inizia l’attività di arredatore d’interni prima col fratello Piero e poi per proprio conto. Vincitore di molti tornei di bocce, amante del ballo e della vie bohém­ienne, ha arredato i salotti borghesi di facoltose famiglie di tutto il set­tentrione, avendo vissuto per molto tempo al Lido di Venezia ed in Val d’Aosta, ma sempre lavorando nel suo laboratorio a Trino Vercellese. La sua notevole ed eclettica produzione è composta da disegni, pa­stelli, acrilici, tempere ed è caratterizzata da una costante attenzione verso la forma artistica più pura.  Ha realizzato presso la Chiesa di San Giovanni a Trino, nel 2007, un presepe permanente in materie plastiche. L’opera, esposta a partire 22 dicembre 2007 – e successivamente ogni periodo di Avvento –, è stata l’unica realizzata ed esposta da Vellano in vita. Altre sue opere vedranno la luce allorché – 10 anni dopo la morte – viene trovato un testamento in cui egli stesso chiede che la sua arte venga divulgata. Vellano fu anche attivo nella sua comunità come presidente del comitato per il gemellaggio di Trino Vercellese con la città francese di Chauvigny, organizzando nel settembre 1962 la prima delegazione.

Fu assessore al comune di Trino negli anni ’70. info : http://www.math12.it ; www.biagiovellano.com   Chiara Cane