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  • 7 anni fa
  • Casale Monferrato

Grande partecipazione a “Mi toccherà ballare”

Martedì in Filarmonica

Salone d'onore di Palazzo Gozzani di Treville gremito martedì per l’apertura della stagione culturale dell’Accademia Filarmonica presieduta da Serena Monina, che ha presentato Raimonda Lanza di Trabia e la figlia Ottavia Casagrande, autrici del libro intitolato “Mi toccherà ballare” edito da Feltrinelli.

Raimonda, nata due mesi dopo la morte del padre Raimondo Lanza Branciforte principe di Trabia, precipitato nel novembre 1954 dalla finestra di una camera dell’Hotel Eden di Roma, ha raccontato che il libro è nato per caso in Sicilia con interviste a tutto campo, che tuttavia hanno reso più sfuggente la figura del genitore, appartenente a una delle più antiche e facoltose famiglie siciliane, poi disvelato dai documenti scoperti in una misteriosa valigia sfuggita ai molti traslochi.

Così è nata l’opera che è stata oggetto del vivace dialogo tra le autrici, intervallato dalla proiezione di immagini tratte dall’album di famiglia e dalla lettura da parte di Ottavia di brani tratti dalle lettere e da un diario incompiuto che ha suggerito il titolo del volume.

E’ la storia di un singolare e stravagante personaggio dalla vita avventurosa di agente segreto degli americani durante la guerra di Spagna e nella seconda guerra mondiale, fidanzato con Susanna Agnelli, amico di Errol Flynn e di Onassis, diviso tra la gestione di solfatare, tonnare e latifondi, amante della velocità e protagonista della Targa Florio, inventore del calcio mercato, con mire sulle risorse petrolifere dello Scià di Persia.

Ma è anche il racconto di un figlio illegittimo al quale è dato il cognome Ginestra, registrato all'anagrafe dalla levatrice, che con il suo amante lo rapisce per chiederne il riscatto, mentre il padre Giuseppe Lanza principe di Scordia combatte sul Carso. Grande l’interesse del pubblico presente in sala al personaggio (che ispirò la canzone “Vecchio frac” di Modugno), soprattutto in merito alla sua morte misteriosa e alle numerose ombre che restano sul suicidio del ricco aristocratico, non ancora quarantenne, sposato con la bella attrice Olga Villi e con una figlia piccola e un'altra in arrivo.

Del resto, ha concluso Raimonda, poco prima di morire lo zio Galvano mi ha sussurrato che Raimondo non si era ucciso.

Alla presentazione era presente una folta rappresentanza dell’Orticola di Casale, che nello scorso mese di aprile ha fatto visita al giardino sulla collina di Torino, di proprietà di Raimonda Lanza di Trabia, dove Silvio Pellico, ospite dei marchesi di Barolo, scrisse il celebre libro di memorie “Le mie prigioni”.

Dionigi Roggero

FOTO. Pubblico, a destra la presidente Monina