Articolo »

Anpi Camagna

Ricostruita dall’Anpi la triste vicenda di Rosa Berruti e del fratello Riccardo. Potranno essere giustamente ricordati

Fatto avvenuto 75 anni fa a Madonna dei Monti di Ottiglio

Sono trascorsi quasi 75 anni da quel lontano 12 settembre 1944 al casolare di Madonna dei Monti, quando i membri della brigata partigiana, guidata da Agostino Lenti di Camagna, furono catturati, condotti a Valenza, sottoposti a un processo-farsa e colpiti dal plotone d’esecuzione mediante fucilazione e finiti, uno a uno, con un colpo alla testa direttamente dal maresciallo Muller della Kommandantur 1014.

Fino ad oggi, a seguito di alcune testimonianze e dalle fonti storiche, evidenziate anche sulle colonne del nostro giornale almeno altre due volte prima della nostra lettera (nell’edizione del 19 marzo 1999 e del 25 febbraio 2000), il gruppo Anpi di Camagna aveva appreso di come Rosa Berruti - di cui non è stato possibile scoprire con certezza se in quel momento fosse proprietaria o mezzadra nella cascina dove trovarono riparo i Lenti - fosse rimasta colpita da una raffica di mitra, da parte dei nazifascisti, morendo in serata.

«Grazie alla lettera rivolta alla popolazione di Ottiglio abbiamo potuto far luce su una vicenda poco nota e che ci ha presentato anche diverse sorprese decisamente inaspettate! - spiega il presidente Luca Beccaria - Grazie alla collaborazione con l’assessore Gianmarco Fea di Ottiglio abbiamo organizzato due incontri per fare un po’ di luce sui fatti storici. In primo luogo, abbiamo incontrato e parlato con i parenti di Rosa, discendenti delle sue sorelle e di suo fratello Ercole. Grazie a loro abbiamo appreso di come Rosa fosse stata sì colpita in modo gravissimo, ma anche di come, in seguito a una lunga convalescenza, di cui avrebbe sempre portato il segno, fosse sopravvissuta fino al 1970, anno in cui è mancata a Moncalvo».

Quel che ha rappresentato, invece, una grande novità sta nel fatto che si è potuto ricostruire la vicenda del fratello di Rosa, Riccardo, ucciso quello stesso giorno e, finora, non considerato a livello di storiografia ufficiale.

«Di lui avevamo a disposizione solamente due testimonianze orali, una raccolta a Camagna e una di un altro Berruti, originario di Ottiglio, che abbiamo convocato per il secondo incontro - aggiunge Beccaria - Il quadro emerso dal confronto tra le due testimonianze e la memoria collettiva della sua famiglia (abbiamo contattato anche i diretti discendenti di Riccardo), è il seguente: la mattina della cattura dei Lenti, oltre alla raffica con cui fu colpita Rosa, Riccardo, probabilmente per ritorsione, fu catturato, condotto in una vigna adiacente all’abitazione, costretto a scavarsi la fossa, ucciso con un colpo di pistola alla nuca e sommariamente sepolto. Tale descrizione coincide una testimonianza orale da noi raccolta in cui ci era stato detto che, per alcuni anni, fu presente una croce presso un filare dove furono portati fiori per diverso tempo».

Quel che si è voluto fare con il secondo incontro è stato diverso: «Per circostanze del tutto fortuite, nell’autunno del 2018 abbiamo fatto la conoscenza con Alberto Berruti, che non è parente - all’epoca bambino sfollato da Casale (per il rischio bombardamenti) - e che assistette alla cattura e ci ha potuto descrivere, con diversi dettagli, quel momento di cui conosciamo, in realtà, ben poco. Essendo stato, in pratica, l’ultimo ad aver visto sia i Lenti sia lo stesso Riccardo, il secondo incontro è stato organizzato per far trovare insieme lui e i discendenti di due persone che, da ora in avanti, saranno menzionate nel corso delle cerimonie ufficiali a Camagna e Valenza, affinché anche il loro sacrificio, nel caso di Riccardo, e la loro sofferenza, nel caso di Rosa, siano inseriti a pieno titolo in quello straordinario mosaico di storie chiamato Resistenza!».

Queste due figure avranno modo di essere onorate, alla presenza dei parenti, dei cittadini e degli amministratori locali della zona, il prossimo 28 aprile, alle 15,30 a Ottiglio, con una cerimonia formale alla Madonna dei Monti e, a seguire, nei locali sella Pro Loco, guidata dalla presidente Martina Vergnasco, in via Mazza 23.


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Marco Imarisio

Marco Imarisio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!