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Scricchiola l’accordo della maggioranza sul patto-Schmidheiny?

Scriocchiola la maggioranza granitica che ha votato il documento di indirizzo nella notte del 16 dicembre? Lo domanda è ineludibile di fronte al documento diffuso dalla Lega Nord che ribadisce le ragioni che avevano portato il Carroccio a giudicare favorevole alla città la transazione con Schmidheiny, ma al tempo stesso evidenziano che i fatti nuovi (dall’opposizione molto forte emersa in città fra i cittadini, all’intervento dello Stato) impongono una presa d’atto: «Una riflessione, adesso dopo quanto è successo, è d’obbligo», scrive la sezione di Casale. Nelle ultime settimane si sono poi moltiplicate le indiscrezioni che parlano di un clima tutt’altro che sereno anche in giunta e fra alcuni consiglieri comunali, dove le posizioni non sarebbero più così certe e univoche. Dalla Lega - però - viene anche una richiesta molto determinata di sostegno e aiuto allo Stato per la bonifica e per la ricerca scientifica. Il documento segreto Dall’opposizione la consigliera comunale dei Democratici per Casale Maria Merlo chiede nuovamente al Comune il testo dell’offerta Schmidheiny che già le era stato negato perché «riveste contenuto processualmente riservato». La Merlo lo richiede ora in qualità di Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia per convocare una riunione della commissione stessa e valutare «l’adeguatezza della documentazione messa a disposizione dei consiglieri comunali per esprimere il loro voto con conoscenza e competenza». La mancanza dei documenti mette in dubbio - secondo la Merlo - «anche la validità della delibera di indirizzo approvata dal consiglio comunale». Anche Fabio Lavagno chiede chiarezza («il sindaco vuoti il sacco») ed evidenzia che ai capigruppo è stata «inviata un’informativa da parte di una società di comunicazione, con sede a Milano, che sostiene di essere stata invitata a partecipare ad una gara a trattativa privata ben prima dell’uscita della notizia della transazione e di avere partecipato a una riunione nell’ufficio del Sindaco il 31 ottobre. «Dall’informativa si deduce che si sarebbe trattato di una gara per “due mesi di consulenza per la gestione della fase di presentazione dell’accordo raggiunto con i legali sulla revoca di costituzione di parte civile”». E il PD in un comunicato firmato dai consiglieri comunali, dalla segreteria provinciale (Borioli e Bargero) e cittadina (Muzio) esprime «senza riserve» il proprio sostegno alle richieste emerse dalla manifestazione di sabato scorso: «Rigettare l’offerta di Schmidheiny e proseguire, in posizione di parte civile, la battaglia per la giustizia aperta nelle aule del Tribunale» e parla di «duplice inganno e, insieme, duplice danno che così facendo il Sindaco e la sua Giunta riserverebbero alla città, lasciando attecchire l’idea che il diritto alla giustizia, da un lato, e il reperimento delle risorse necessarie alla bonifica e alla realizzazione di un centro di ricerca sull’amianto, dall’altro, costituiscano valori tra loro equivalenti e, quindi, economicamente “trattabili”».

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Silvio Morando

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