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Gli Stati Generali del Monferrato guardano all'Expo 2015

Centotrentotto Paesi, il 93% della popolazione mondiale rappresentato tra gli espositori e venti milioni di visitatori in sei mesi: i “numeri” li ha dati Roberto Daneo, direttore della Segreteria Tecnica del Padiglione Italia - Expo 2015, durante il primo forum sugli Stati Generali del Monferrato, organizzato dal Comune di Casale e tenutosi ieri, giovedì, nel Castello, simbolo storico ora importante centro di arte e cultura. Il compito di aprire il Forum - il cui obiettivo era porre le basi per costruire, sulle solide radici del passato, progetti di sviluppo in grado di ridare ossigeno a una terra ricca di eccellenze - è stato affidato al Sindaco di Casale Giorgio Demezzi, il quale ha dato il benvenuto al numeroso pubblico ed alle autorità presenti in sala, dal Prefetto Romilda Tafuri all’assessore regionale alle Autonomie Locali Riccardo Molinari, dal primo cittadino di Mantova Nicola Sodano al questore Filippo Dispensa, all’assessore provinciale all’Ambiente Lino Rava. “In un momento come questo in cui i territori vengono messi in discussione - ha spiegato Giorgio Demezzi - abbiamo deciso di organizzare gli Stati Generali per parlare di Monferrato, superando concetti localistici. Non sarà un incontro casalecentrico, poiché vogliamo lanciare il messaggio che solo attraverso la collaborazione di tutti è possibile rilanciare il nostro territorio. Vorremmo che questo incontro, il primo ci auguriamo di una serie di appuntamenti, diventi un volano per far conoscere le nostre eccellenze artistiche ed enogastronomiche e sostenere il turismo”. Per questo motivo al Forum sono stati invitati, oltre alle associazioni ed enti del Monferrato storico, ben 190 Comuni, accomunati dall’essere stati, almeno per quattro secoli, all’interno del Marchesato del Monferrato. Un invito a cui hanno aderito in parecchi (43 erano i Sindaci che avevano dato adesione alla giornata di mercoledì), provenienti dall’Alessandrino, dall’Astigiano e dal Torinese (con il sindaco di Cavagnolo che ha promesso di farsi promotore di nuovi legami con il Chivassese). L’assessore regionale Riccardo Molinari, nel ricordare la nascita di questa iniziativa a seguito di una telefonata scambiata con Demezzi nei mesi scorsi, ha posto l’accento sulla necessità di tutelare il sistema delle autonomie locali: “non accettiamo il disegno neocentralista che sopprime le province e che è arrivato a proporre il superamento delle regioni a favore di dipartimenti alla francese, meri distretti amministrativi guidati da Roma. Qui si continua a chiedere ai sindaci dei piccoli comuni (n.d.a. I quali hanno accompagnato il passaggio con un sentito applauso) di fare sacrifici. Ma è evidente che una riforma come quella proposta, che colpisce soprattutto i 1206 comuni del Piemonte, è frutto di una strategia che mira ad annullare ogni istanza autonomista di questo Paese. Ecco perché una giornata come questa, dove si parla di cultura dei territori, è essenziale per riportare il Monferrato, che fu importante Stato europeo, all’onor del mondo”. Un ruolo, quello riconosciuto al passato storico del Monferrato, su cui si fonda il legame con Mantova. Il sindaco Sodano, per la prima volta a Casale, ha ripercorso gli elementi di vicinanza tra le due città, ricordando la figura di Augusto Pizzamiglio, assessore casalese al turismo scomparso la scorsa estate, che era stato fautore dell’avvio dei rapporti con il Mantovano. “Volenti o nolenti – ha aggiunto Sodano ricollegandosi all’intervento di Molinari - non siamo noi che facciamo le regole di questo Stato: siamo ormai alla vigilia della scomparsa delle province ed in questo contesto il futuro è rappresentato dalla capacità di riconoscersi in un territorio aldilà dei confini amministrativi”. Il Prefetto Tafuri ha preso la parola per invitare gli amministratori a fare sistema: “il tempo passa veloce: l’Expo 2015 è alle porte ed occorre fare presto”. Un invito, a superare i campanilismi a favore di una regia territoriale nella quale si possa riconoscere lo spirito identitario del Monferrato, che è stata il fil rouge degli interventi succedutisi nell’arco della mattinata, moderata Paolo Massobrio, giornalista e ideatore di Golosaria, di cui esiste anche una declinazione in Monferrato e che costituisce già oggi un prezioso strumento di promozione attraverso il quale il territorio viene raccontato e ne viene divulgato il nome. Paolo Daneo, che vanta tra l’altro origini monferrine, ha parlato di economia del Monferrato in ambito italiano e internazionale, descrivendo in particolare le opportunità di sviluppo offerte dall’Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta”. “Il sito espositivo, che per la sua particolare forma viene chiamato ‘il pesce’, verrà visitato in sei mesi da 20 milioni di visitatori per 24 milioni di ingressi. 11 milioni di persone verranno da zone geografiche lontane e quindi necessiteranno di pernotto per un calcolo stimato di 150.00 posti letto al giorno. La capacità ricettiva di Milano è 70.000 posti letto ed il delta deve pertanto essere colmato dall’alleanza tra il capoluogo lombardo ed i territori limitrofi, basata sulla costruzione di proposte turistiche, di club di prodotto come vengono chiamati, che abbinino proposte di scoperta del territorio con la visita dell’Expo. Per costruire queste opportunità turistiche dimensionandole sulla capacità ricettiva delle varie aree, è stata costituita la società Explora”. Daneo ha posto anche un primo ambizioso obiettivo agli uditori: presentare, entro il 15 dicembre 2013, una manifestazione di interesse che dia possibilità al Monferrato di essere presente nello spazio che al Padiglione Italia verrà dedicato alle Regioni: “Spero che il Monferrato possa trovarvi adeguata rappresentanza, sono già arrivate molte proposte, è un’occasione da cogliere”. “Le opportunità – ha aggiunto - sono comunque molte e diverse e vanno dall’affittare spazi per eventi ad organizzate giornate come protagonisti. Per prima cosa però occorre costruire i collegamenti tra questa zona e Milano”. Un tema sul quale si è soffermato Luigi Angelino, giornalista de Il Monferrato e Console del Touring Club Italiano, che nel soffermarsi sul turismo il Monferrato tra passato, presente e futuro, ha ricordato la presenza a Casale “di un hub turistico di autolinee grazie alla presenza della Stat, con un parco di 80 mezzi che collegano la città a molteplici località della Riviera di Ponente, della Riviera di Levante, della Versiglia, alla valle d’Aosta, a Roma, alle Dolomiti... e di un aeroporto che, grazie ai lavori messi in cantiere da Enac per un milione e mezzo di euro, verrà classificato come di terzo livello e dal quale già oggi è possibile raggiungere ad esempio Mantova in soli 55 minuti. I 190 comuni del Monferrato potranno, in definitiva, partire da casale per volare alto insieme”. Roberto Maestri, presidente del circolo culturale I Marchesi del Monferrato, ha invece offerto all’uditorio un significativo sunto della storia del Marchesato, “perché è solo ricordando il passato che si costruisce il futuro”. Maestri, che sarà relatore in un convegno a Mantova domenica prossima, ha sottolineato l’estensione del Monferrato storico: “tanto che è difficilissimo parlare di confini netti mentre è più significativo parlare di area di influenza”. Una storia che si riflette nelle prestigiose vestigia storiche, artistiche e culturali presenti, delle quali è stata data una panoramica preziosa da Dionigi Roggero, giornalista e delegato culturale del Fai di Casale Monferrato, e che deve essere la base per costruire l’identità del Monferrato. Su questo elemento chiave si sono soffermati Elio Carmi e Alessandro Ubertis, titolari della Carmi e Ubertis di Milano. Ubertis, in particolare, ha fatto riferimento al genius loci, lo spirito del territorio: “è da qui che bisogna ripartire perché ciò che serve al Monferrato non è un segno grafico, ma una strategia basata sull’identità - sapere chi siamo - e sulla capacità di attrarre, di sedurre il visitatore”. “Bisogna chiedersi quali sono gli elementi che possano ricollegare in una chiave di monferritudine il territorio che abbiamo considerato – gli ha fatto eco Carmi – In questo senso, enogastronomia, arte e innovazione, perché occorre anche innovare ciò che fa parte della nostra tradizione, sono i tre aspetti principali”. Relazioni accurate che hanno dato spunto a diversi interventi del pubblico: Enrico Bruschi, in rappresentanza del CAI Casale, ha proposto di lavorare congiuntamente sul percorso delle vie francigene, di cui una variante passa nel territorio casalese; Petra Rote, cittadina tedesca che vive dal 1992 in Monferrato, ha dato una iniezione di vitalità ricordando la bellezza dell’Italia; Beppe Fassino, coordinatore della Strada del Vino del Monferrato Astigiano, ha proposto di superare i localismi per una miglior promozione turistica; Roberto Quirino è intervenuto sulla fibra ottica come infrastruttura indispensabile. Dopo una visita guidata al Castello e ai suoi sotterranei, gli Stati Generali del Monferrato sono proseguiti nel pomeriggio con il Laboratorio delle proposte, la cui introduzione e moderazione è stata affidata a Eugenio Bruti Liberati, professore associato di Diritto Amministrativo dell’Università del Piemonte Orientale e coordinatore per il Comune di Casale di uno studio per lo sviluppo locale, che verrà prossimamente presentato al pubblico. “Il rapporto elaborato – ha introdotto Bruti Liberati – è il primo nucleo di un progetto che sarà oggetto di una presentazione specifica. Ne richiamo tuttavia le linee di fondo. Non si può impostare una politica di rilancio del territorio senza ipotizzare una adeguata massa critica. Le iniziative non funzionano se si ragiona su ambiti territoriali limitati, al di sotto dei 100mila abitanti. Le aggregazioni devono quindi essere significative: non basta Casale, non bastano i comuni limitrofi, bisogna pensare più in grande. Per convincere gli altri a condividere questo progetto bisogna chiarirne i contenuti, mostrandone i vantaggi e rassicurando i comuni più piccoli che non è un disegno egemonico che trascura le esigenze autonomistiche che ciascuna collettività manifesta. Si deve pertanto riflettere su un patto per lo sviluppo. L’altro aspetto su cui ragionare è la relazione tra pubblico-privato: occorre che essi si incontrino su un progetto che non può che nascere dalle rispettive conoscenze”. “Dev’esserci però un soggetto che catalizzi questo progetto” ha specificato Bruti Liberati, prima di una breve sintesi sulle proposte da approfondire: dal patto per lo sviluppo a Casale capitale del freddo, alla creazione del marchio al superamento della connotazione negativa legata all’Eternit. Temi che si sono rincorsi negli interventi che hanno caratterizzato il Laboratorio. Spunti di riflessione importanti sono stati dati dal giornalista Massimo Iaretti, (sviluppo dei collegamenti tra Casale e il Mantovano); da Riccardo Triglia, presidente dell’associazione Comuni del Monferrato, che ha già avviato numerosi progetti di sviluppo coinvolgendo i Comuni di un’area molto vasta; da Marco Boni tra gli artefici dell’associazione “Casale Monferrato, capitale del freddo”; da Maria Luisa Torre per Mondo (con l’avvio a breve di tavoli di lavoro tematici sul fashion, sul web, sull’innovazione nella filiera agroalimentare, sul lavoro in rete ecc.); da Andrea Desana, presidente del Cinquantenario per la DOC, sul ruolo e le opportunità legate alla viticoltura; da Roberto Quirino sulla fibra ottica; dal consigliere comunale Massimo Debernardi sulle potenzialità dei settori di sviluppo legati al Mantovano ed al legno; dall’architetto Rosa Maria Cappa, che ha sottolineato la qualità della vita nel Casalese auspicando un miglioramento nei collegamenti per consentire il pendolarismo e ha sollecitato il recupero dei criteri di buona ristrutturazione; da Claudio Saletta, sindaco di Sala, che ha invitato il Comune di Casale a individuare il soggetto che indichi le priorità per il territorio; da Ima Ganora, presidente dell’Accademia delle Muse, che ha richiamato la necessità di coinvolgere le fasce più giovani e di avviare sinergie concrete con chi opera sul territorio. Il professor Bruti Liberati ha concluso evidenziando la necessità di creare una cabina di regia in grado di far decollare il territorio: “mettendo da parte le preoccupazioni localistiche per cercare di definire il progetto comune che deve dare un senso a questo incontro. Questo pensatoio dovrà essere accompagnato dall’individuazione di uno o più soggetti attuatori. Non dimentichiamoci che le idee hanno bisogno di persone per camminare; mentre pensiamo ai contenuti, pensiamo anche a chi deve realizzarlo”. “Ovviamente non può essere il Comune di Casale da solo ad occuparsene – è stata la chiosa del sindaco – Come soggetto attuatore per questo abbiamo pensato a Mondo, consorzio dove già esiste la collaborazione auspicata tra pubblico e privato, il quale potrà sviluppare in futuro la sua mission occupandosi non solo di turismo ma anche di marketing territoriale. A livello di territorio più ampio, invece, occorrerà insistere ancora per il coinvolgimento di altri Comuni ed altri territori del Monferrato, magari non vicini a noi ma con i quali si possano creare sinergie”. Un’aspirazione che si tradurrà nell’organizzazione a breve di un tavolo di lavoro ristretto ai sindaci dei Comuni capizona dell’Alessandrino, dell’Astigiano e del Torinese proprio per favorire l’aggregazione di quelle aree che hanno storicamente costituito il Monferrato. Il Forum è stato interamente trasmesso, grazie alla fibra ottica, in diretta streaming sul sito del Comune, dove verranno anche inseriti gli atti del convegno.

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Silvio Morando

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