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  • 14 aprile 2016
  • Casale Monferrato

Abramo per ebrei, cristiani, musulmani: incontro a Casale

Domenica 17 aprile alle ore 17,30 a chiusura della mostra “Abramo, la nascita dell’io” presso il chiostro di Santa Croce, si terrà l’incontro (presso la delle Sala Lunette) si terrà un incontro con tre esponenti delle religioni monoteiste facenti capo al patriarca biblico: Gianantonio Borgonovo, professore di Esegesi e Teologia Biblica alla facoltà Teologica di Milano e Arciprete del Duomo di Milano; Vittorio Bendaud, coordinatore del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia; Abd al-Razzaq Idris Bergia, iman e Responsabile Co.Re.Is Piemonte. Moderatore sarà Pier Luigi Buscaiolo, direttore de “Il Monferrato”. L’iniziativa, come detto, chiude la mostra allestita per la prima volta al Meeting di Rimini nel 2015 e ora portata a Casale grazie all’iniziativa e alla collaborazione fra il Centro Culturale Alberto Gai e la Comunità ebraica locale, coadiuvati dal Comune. La figura di Abramo, quindi, come elemento comune alle tre principali religioni monoteiste: cristianesimo, islam ed ebrei. Una mostra e un incontro pubblico a Casale Monferrato che in questo momento assumono un significato particolare nella ricerca di un’identità comune e unificante della fede umana: «Nella figura di Abramo, padre comune per ebrei, cristiani e musulmani, è riconosciuta la statura dell’uomo vero che, nel rapporto di fiducia con un “Tu” misterioso che lo sceglie affidandogli un compito, scopre la sua origine e la sua identità. In un tempo come il nostro in cui l’io è spesso smarrito e preda di ideologie e fanatismi, la mostra vuole essere l’occasione per invitare tutti, attraverso l’approfondita lettura di questo personaggio, a vivere meglio, con più dignità e consapevolezza il presente, che non è meno drammatico del tempo della Mesopotamia di Abramo. Allora come oggi è in gioco la persona, inizio di un popolo, di una storia e di una civiltà. Popoli che spesso oggi si trovano contrapposti possono riconoscere in Abramo un unico padre, e non a caso Abramo è stato scelto come emblema di quell’io comune a tutti gli uomini». L’attualità della mostra «pur avendo per protagonista un personaggio vissuto millenni fa, pone al centro dell’attenzione un tema che ancora ai giorni nostri fa riflettere: Abramo è infatti presentato come l’uomo che avendo risposto alla chiamata dell’Onnipotente ed essendo entrato in rapporto con il Mistero ha avuto l’opportunità di conoscere in profondità il proprio io, quell’io che oggi, come allora, vive spesso nella confusione generata dalle diversità ideologiche e lacerato dai conflitti e dai drammi presenti nel mondo. Può essere utile allora proprio ripercorrere i passi di Abramo per riscoprire il valore del proprio essere e, una volta chiarito la propria identità, andare con serenità incontro agli altri».

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Noris Morano

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