Si è spenta Luisa Minazzi. Aveva detto a tutta l'Italia: "Sono malata di mesotelioma". La sua battaglia e gli appelli per potenziare la ricerca
Si è spenta questa mattina poco dopo le 9 Luisa Minazzi, malata di mesotelioma da oltre quattro anni.
Luisa, apprezzata dirigente scolastica, negli anni ‘90 consigliere e poi assessore all’Ambiente del Comune di Casale, era nata a Casale il 21 luglio 1952.
Aveva affrontato la malattia con coraggio e forza, con serenità e senza rassegnazione.
Come assessore all’Ambiente aveva seguito la problematica importantissima delle bonifiche e dei primi contributi ai privati per la sostituzione dei tetti, continuando sulla strada già tracciata dal suo predecessore, Salvatore Sanzone.
Quando poi - dopo la terribile diagnosi dei primi mesi del 2006 - aveva appreso di essere a sua volta vittima del terribile male causato dall’amianto, si era impegnata al fianco delle associazioni nelle battaglie per la bonifica, per la giustizia e per la ricerca scientifica.
Era stata fra le prima a rendere pubblicamente nota la propria malattia con una lettera a "Il Monferrato" pubblicata il 4 maggio del 2007 con il titolo "Convivo col mesotelioma, la sperenza mi rende forte"; a livello nazionale impressionò profondamente una sua lunga intervista al Corriere della Sera uscita nel luglio dello stesso anno. Era spesso presente alle assemblee del Comitato vertenza amianto e ha sempre invocato con forza la necessità di potenziare la ricerca scientifica per dare una speranza ai tanti che oggi e domani dovranno fare i conti con questa terribile realtà.
«Ci lascia tristezza ma anche un po’ della sua forza della sua grande determinazione e serenità», dicono Bruno Pesce e Romana Blasotti Pavesi, della Associazione familiari vitime Eternit.
«Luisa ha condotto la propria lotta contro questa malattia prima ancora di essere ammalata... Voleva vivere reagire lottare...».
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Luisa Minazzi era stata anche coordinatrice del Comitato dei cittadini dopo l'inquinamento dell'acquedotto di Casale, nel 1986. Fra le sue passioni, il canto: fino a qualche mese ha ha partecipato regolarmente a tutte le esibizioni del "Casalecoro", di cui faceva parte.
Con la scuola Bistolfi, si era impegnata in diverse iniziative per la valorizzazione del Museo Civico di Casale. Fino all'ultimo è rimasta al suo posto, a scuola, a proseguire la sua battaglia civile - insieme a quella personale e a quella condotta sul fronte del mesotelioma - per trasmettere alle nuove generazioni i principi di una convivenza ispirata ai valori della solidarietà, della cultura e del rispetto (per il prossimo e per l'ambiente) ai quali si è sempre ispirata con determinazione, rigore e sensibilità.