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Offerta di Schmidheiny anche per i paesi: 2 milioni di euro da dividere in undici

La proposta di indennizzo per uscire dal Processo Eternit non è stata avanzata solo al Comune di Casale Monferrato ma a tutti gli altri che si sono costituiti nel processo Eternit. Undici paesi che confinano con Casale e che pertanto lamentano di essere stati soggetti all’inquinamento provocato dalla fabbrica. Undici paesi che non sono tutti quelli interessato da questo problema, come dimostra la mappa dei polverini ricostruita sito per sito via via che sono emersi e che porta la mappa della polvere assassina ad allargarsi fino a Odalengo, per esempio, dove era stato pavimentato il sagrato della chiesa. O per andare meno lontano a Ticineto, dove è stata fatta, proprio in piazza, una delle primissime bonifiche sperimentali su un battuto di polverino che a distanza di decenni era ancora ben visibile. A dimostrazione di quanto sia sottodimensionata, ancora oggi, la consapevolezza del problema. E sottostimato il problema stesso. Undici - dunque - i Comuni costituiti nel processo: Balzola, Morano, Villanova, Coniolo, Pontestura, Mirabello, Ozzano, Candia, Stroppiana, Caresana e Mede. Si chiarisce così probabilmente anche il mistero dei 18/20 milioni, chissà perché mai chiarito da chi le informazioni le ha... Diciotto milioni a Casale e altri due - all’incirca - agli altri enti locali a cui Stephan Schmidheiny avrebbe offerto 160mila euro ciascuno. Scopo: toglierseli di mezzo nei successivi gradi di appello. Col che, se anche fosse condannato, tra Corte Europa di Giustizia per lesi diritti difesa e carenza di giurisdizione del giudice nazionale a giudicare l’imputato svizzero e chi più ne ha più ne metta, e Corte d’Appello e Cassazione la prescrizione diventerebbe un obiettivo meno impossibile rispetto a quanto non appaia attualmente, con i polverini che saltan fuori qua e là a dimostrazione che l’inquinamento è tutt’altro che una faccenda che si possa relegare nel passato. Anche se i difensori degli imputati dicono che non è il disastro ma solo gli effetti ad essere attuali. Si muore sì, è vero, dicono i lagali di imputati lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier - accusati dalla Procura di Torino di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antifortunistiche - ma per cose avvenute così indietro nel tempo che la prescrizione sarebbe già in atto... Animi turbati La trattativa dello svizzero con i Comuni ha profondamente turbato gli animi dei cittadini. Venerdi scorso una delegazione dei «Democratici per Casale» composta dal Consigliere comunale Maria Merlo, dall’ex sindaco Riccardo Coppo e da Alberto Baviera ha incontrato il sindaco Giorgio Demezzi «per illustrargli le ragioni per cui i “Democratici per Casale” non ritengono accettabile la proposta dei signori dell’ Eternit». Ragioni che sono illustrate anche su un manifesto affisso sui muri in città. «L’incontro è stato richiesto per sottolineare le ragioni di merito in relazione al dramma vissuto dalla città e alla sua battaglia contro l’impiego dell’amianto, al di fuori di logiche politiche di schieramento», chiariscono i Democratici. La politica non c’entra E in effetti la drammatica vicenda della strage non ha colore politico. Etico, certamente, per la delicatezza di una strage che ha provocato e provocherà ancor tanto dolore e tanta rabbia. Pragmatico anche, per l’esigenza di fare tutto il possibile per eliminare l’amianto dalla storia di una comunità resa martire da una orribile speculazione. Ernesto Berra sindaco di Occimiano, scrive, «di un Comune che ha già accompagnato decine di compaesani al cimitero, segnati dal mesotelioma» fa «due conti» e sottolinea che le cifre riconosciute ai cittadini dei diversi Comuni sono differenti: a Cavagnolo 854 euro ad abitante, a Casale 500 euro, ai Comuni del circondario 120 euro. «In tanti avevamo creduto al sindaco Mascarino di non intasare il processo costituendosi in troppe Amministrazioni Comunali parte civile ed ora: morti e bonifiche di seria A e di serie B anche tra i Comuni?» No al referendum - dice Berra - no al «profumo dei soldi» con i quail lo svizzero cerca di dividere la comunità in cui l’Eternit ha fatto strage.

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Monica Triglia

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