Articolo »

Trapianti di cornea: tecnica rivoluzionaria all’ospedale S. Spirito

Tecnica innovativa per cinque trapianti di cornea al Santo Spirito. L’équipe di Mauro Fioretto, per la prima volta, ha eseguito al blocco operatorio una nuova tecnica, mai applicata prima nel nosocomio casalese. Si tratta di un’operazione denominata DMEK, senza praticare i punti. I pazienti, alcuni casalesi altri provenienti da altre zone, sono rimasti in ospedale un paio di notti e sono ritornati a casa il giorno dopo l’operazione. Durata degli interventi, mezz’ora circa per ognuno. «E’ una tecnica che presenta minori rischi rispetto alle altre, con una diminuzione quantificata dal 10 al 2% che consente anche di ottenere buoni recuperi visivi. In pratica - dice Fioretto - viene inserita una pellicola di 7 millesimi di millimetro, una membrana ultra sottile. Oggi, con l’utilizzo di sofisticate tecniche, è possibile sostituire solo lo strato endoteliale malato con molteplici vantaggi rispetto al trapianto tradizionale a tutto spessore». L’innesto del solo endotelio è un intervento chirurgico che si esegue a bulbo chiuso, non indebolisce la struttura dell’occhio, non altera la superficie oculare del ricevente e senza l’utilizzo di punti di sutura si riducono le complicazioni a breve e a lungo termine consentendo un recupero della funzione visiva più rapido. Questa terapia chirurgica è la cheratoplastica lamellare posteriore definita con acronimo inglese DSEK (Descemet Stipping Endothelial Keratoplasty) o più recentemente DMEK (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty). I vantaggi della nuova tecnica DMEK rispetto alla DSEK sono recuperi funzionali più rapidi e completi. I pazienti sottoposti a questo tipo di trapianto sono affetti da distrofia corneale endoteliale di Fuchs (FECD) o presentano vecchie cataratte che hanno depauperato l’endotelio. La distrofia di Fuchs è la forma più frequente di distrofia corneale posteriore ed è caratterizzata dalla comparsa di escrescenze sulla membrana che diventa ispessita, e da edema corneale generalizzato, che provoca una diminuzione progressiva dell’acuità visiva. La malattia è più frequente e grave nelle donne. I pazienti affetti da FECD non presentano sintomi particolari e l’esordio clinico avviene in genere durante i 50 e i 60 anni. La malattia si associa spesso alla cataratta. La membrana endoteliale cheratoplastica di Descemet può fornire riabilitazione visiva assoluta e un meticoloso restauro anatomico della cornea malata.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Monica Triglia

Monica Triglia
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!