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Dall’Eternit... all’Eternot: bando di gara per la realizzazione del monumento

Dall’Eternit... all’Eternot. Un’opera d’arte per riscattare l’immagine della città dell’amianto nel quartiere dove la fabbrica della morte ha operato dal 1906 al 1986. Il Comune ha presentato il bando al quale parteciperanno gli artisti in una sorta di competizione finalizzata alla realizzazione di un monumento all’interno del parco che si appresta a diventare con spazi verdi, pista ciclabile, fiori e giochi per bambini un polmone verde su una superficie di 28mila metri quadrati. Dopo le bonifiche, la ricerca per affrontare con decisione la difficile guerra contro il mesotelioma, ecco adesso l’opera d’arte per guardare al futuro. Entro il 12 febbraio - ha spiegato l’assessore Cristina Fava in sede di presentazione del bando - dovranno pervenire in Comune le candidature degli artisti, singolarmente o in gruppo. Cinque saranno i bozzetti scelti sul lotto dei partecipanti. Gli artisti - tra l’11 e il 20 marzo - soggiorneranno in città, per conoscerne la memoria storica, raccogliere informazioni finalizzate alla creazione del progetto. I lavori verranno esposti ad aprile e il vincitore verrà proclamato il 28, Giornata internazionale delle vittime dell’amianto. L’opera dovrà essere consegnata entro il 30 settembre. «L’opera d’arte - ha sottolineato Fava - dovrà coinvolgere sul piano emotivo e guardare al futuro». Presenti l’ANMIL e i vertici dell’AFeVA, tra i quali la donna simbolo Romana Blasotti Pavesi che ha ricordato che Casale Monferrato non dimentica e vuole giustizia. Il Presidente Giuseppe Manfredi ha aggiunto che salute e bonifica rappresentano i futuri obiettivi da raggiungere, Nicola Pondrano, sindacalista Cgil, si è soffermato sul ruolo da destinare alla storica Palazzina dell’Eternit: «Sarebbe opportuno destinarla ad ospitare um museo del lavoro perchè Casale Monferrato, abbandonata la vocazione agricola del XIX secolo, ha indossato la veste industriale diventando la capitale del cemento». In merito al monumento che dovrà sorgere al Parco Eternot, Pondrano ha aggiunto che non dovrà essere solo un’opera statica che rappresenta la lunga e dolorosa storia dell’amianto bensì un emblema di forza vitale che guarda al domani. Da Luigi Ferrando della Uil l’invito a realizzare un’opera che rappresenti sì la tragedia ma anche il rilancio del lavoro come occasione di vita e di crescita: «Non dovrà essere una rimembranza, ma uno spartiacque della nostra storia, un segno di speranza per il futuro». Bruno Pesce ha detto che non si dovrà andare nel Parco a piangere, ma l’area dovrà essere vissuta attraverso il riscatto. Il Parco Eternot sarà fruibile nella seconda metà dell’anno: restano da completare la pista ciclabile e l’anfiteatro.

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Silvio Morando

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