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  • 07 luglio 2011
  • Pecetto

Albertone sale in cima (in tutti i sensi)

Raramente capita di trovarsi a raccontare una notturna dalla doppia interpretazione, che ha letteralmente spaccato in due in “circo delle scarpette” andando, senza vie di mezzo, dalla “serata da dimenticare” alla “più bella prova corsa finora”. Colpa, o merito, del tracciato di gara radicalmente modificato dagli organizzatori rispetto agli anni precedenti. Gli scontenti contestano le caratteristiche del trial (corsa in montagna) che hanno penalizzato chi non è abituato a passaggi al limite di tale dura disciplina e fatto loro correre inutili pericoli mentre gli entusiasti, generalmente abituati ad allenarsi sulle nostre colline, hanno gradito l’inserimento di questa serie di difficoltà, come la ripidissima salita con corda d’appoggio, che ha permesso un’esperienza utile e singolare a chi non affronta le gare con spirito esasperato. Se la mettiamo sotto il profilo dell’audience (gradimento) podistica, si può dire che i pareri contrapposti fanno pari e patta. Per restare in “casa” Avis, che ha dato il patrocinio ma non era in organizzazione, si sentono solo commenti favorevoli. Le “signore in giallorosso”, Doro e Illengo, usano il termine “molto divertente”. Ma decisamente di buon umore, alla fine, anche Peruccio e Canepa, ben piazzati. Solo Spinoglio ha qualcosa da ridire non sul percorso ma ad un collega runner valenzano (che pesa almeno il doppio di lui…) per un sorpasso un po’ troppo… macho in piena boscaglia che ha rischiato di mandarlo per le terre. Tutto chiarito. I valenzani amano questo genere di corse, sanno farsi valere e se hanno inserito qualche “ingrediente” di troppo nella ricetta organizzativa la certezza è che l’hanno fatto per passione e non certo per danneggiare alcuno. Gettiamo acqua sul fuoco… Si aspettava Paolo Bertaia che, secondo la miglior tradizione dei runners valenzani, queste strade le conosce a memoria. Ha coperto i circa 6 km in 20’46” ma il “fenomeno” di turno, quello che non t’aspetti, questa volta non è ligure, ma trinese. Si, ancora Edmil Albertone, e dopo l’altro exploit, a Pietra Marazzi, in condizioni ambientali durissime, si inizia a sospettare non sia tanto un caso. 20’06” all’arrivo significa dare 40 secondi a Bertaia, che pure ha corso benissimo. Tanto di cappello ad entrambi. Terzo, in 21’15”, Maurizio Di Pietro, il primo ad avere da ridire, non tanto sul percorso quanto sul fatto che non fosse dichiarato come trial. In verità, non è stata l’uscita con corda tanto spettacolare quanto dura dalla “fossa”, posta a cento metro dal traguardo (tanto che chi l’avesse affrontata per primo era sicuro vincente) a suscitare polemiche, quanto il tratto nel bosco, stretto e tortuoso. Si sono registrate alcune cadute con qualche ritiro, ma una di queste, che ha coinvolto la pavese Loretta Giarda, non ha impedito alla stessa di arrivare seconda femminile in 23’59” dietro alla nazionale valenzana Elisa Stefani, 22’18”. Terza un’altra forte valenzana, Ilaria Zavanone. Il podio della classifica AICS è Grosso-Alessio-Venturelli per la categoria maschile e Bertocchi-Contardi-Piccione per quella femminile. Non era prevista premiazione di squadre. Sempre nella squadra dell’ Avis, quattro nuovi tesseramenti. Giancarlo Lazzarini di Bassignana, Fabrizio Colella e Roberto Melloni di Occimiano avevano già esordito a Mandrogne e stasera hanno concesso il bis. Esordio assoluto in campionato per la vignalese Loredana Ferrara, con un buon piazzamento. In questo caso sarà da verificare se il tesseramento AICS è già stato depositato perché, avendo preceduto la Bertocchi, avrebbe diritto al punteggio più alto femminile. A Pecetto è visto anche Daniele Novella, in borghese. Bello riposato, ha “spronato” gli altri atleti mentre annaspavano all’uscita dalla “fossa”. “Ah Novè… ti piace vincere facile ?”. Terz’ultimo (non ultimo) è arrivato al traguardo tale Gota Francesco, Avis, classe 1933. Senza lamentarsi. Meditate, gente… meditate. ULTIME – L’AICS ci conferma che Loredana Ferrara è stata regolarmente tesserata dall’ AVIS Casale. Quindi l’ordine d’arrivo femminile assegna 10 punti alla Ferrara, 9 alla Bertocchi, 8 alla Contardi e così via, a scalare, fino all’ultima donna tesserata in gara. PROSSIME PROVE – Domenica alle 9 si corre a la 26ma a Vignole Borbera con partenza dal palazzetto dello sport. Gara che si annuncia come molto bella e impegnativa con un paio di salite per gente che non si fa spaventare. Calma piatta fino alla settimana successiva dove saranno concentrate dalla 27ma alla 30ma prova. Quattro gare in cinque giorni (!). Spicca mercoledì 20 la prova di Pomaro. Sarà interessante vedere se l’Avis Casale, in un contesto simile, sarà in grado di esprimere una strategia di squadra, scegliendo e muovendosi in blocco. A lume di naso, dando per scontate Pomaro e Sale (venerdì 22), resta da vedere Predosa (lunedì 18) come sarà valutata (probabile la “libertà di coscienza” – politichese). La più improbabile partecipazione di massa, per ovvie ragioni di data, appare San Cristoforo (giovedì 21) nel novese. IL GRAN PRIX DELLA FRASCHETTA – Incluso nel campionato AICS, questo circuito di sei gare che si svolgono tutte nella piana della Fraschetta, nel triangolo Alessandria-Tortona-Novi, è un mini torneo per “velocisti del fondo” (neologismo che lascia il tempo che trova…) che, ai fini del punteggio, è molto simile al campionato, tiene conto dei cinque migliori punteggi ma si distingue per l’apertura ai tesserati FIDAL e di altri Enti di Promozione Sportiva (EPS). Finora si sono corse metà delle prove (Spinetta, Bosco Marengo e Mandrogne) e anche qui, salvo sorprese, Daniele Novella dovrebbe portare a casa il primo posto assoluto. Il condizionale ci sta perché le gare sono poche e ci si può permettere, sulla carta, una sola assenza. Se il fubinese non pecca di autolesionismo e contemporaneamente qualche avversario le corre tutte alla grande (Ravarino in primis, poi Galatini e Dalia) la musica non cambia. Apparentemente anche in campo femminile Ilaria Bergaglio pare destinata a bissare il campionato, ma qui c’è una grossa incognita e si chiama Elehanna Silvani. Se è vero che la gaviese, come Novella, è molto versatile su ogni tracciato, la tortonese è una scheggia sul piano e qui corre sul suo campo prediletto. Se arriva a cinque gare (ha dato forfait a Bosco Marengo) può ribaltare il risultato. L’ Avis, formata soprattutto da “scalatori”, è poco competitiva in questo tipo di gare. Attualmente è quarta come squadra. Tra i pochi i fratelli Torino (Francesco e Maria Rita) ma entrambi non hanno preso parte alle prime due prove, quindi sono fuori. Qualche chance per Massimo Chivetto (vedremo perché) e Chiaffredo Spinoglio (pochine). L’unico casalese quotato per la vittoria finale è Massimo Mansella, che corre per la Brancaleone Asti, nella categoria A. Se non salterà neppure una gara (o ne salterà una ma sempre con buoni piazzamenti) ha ottime probabilità in virtù del fatto che gli avversari più quotati (Zulian, Astorino, Ponta, lo stesso Torino e un paio di maghrebini), con una sola prova all’attivo, potrebbero sommare al massimo quattro risultati. Il valenzano Massimo Chivetto (Avis Casale) può ambire alla vittoria di categoria B in quanto la classifica assoluta vede i primi tre posti occupati da Novella, Galatini e Dalia, tutti della sua categoria. Ma dietro, con una gara in meno, c’è un certo Ravarino che, se corre tutte le rimanenti gare, può scombussolare il tutto. La classifica del “Fraschetta” è riportata qui a fianco.

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