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«Interventistica della Clinica S. Anna fino al 31 ottobre, poi la struttura si riconverte»

«In base ai parametri previsti dalla normativa nazionale, Patto della salute nazionale e Regolamento attuativo, che tutte le Regioni sono tenute a rispettare, il bacino di utenza di Casale Monferrato consente di avere un ospedale Dea di primo livello in deroga ai requisiti del D.m. 70/ 2015, e quindi un’altra struttura per acuti non era compatibile tali criteri, da qui la riconversione della casa di cura S. Anna di Casale Monferrato da struttura per acuti a struttura di post acuti». Ha risposto così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta intervenendo sulla vicenda della Clinica S. Anna di Casale Monferrato,  in occasione di una “Question Time” presentata dal consigliere regionale Massimo Vittorio Berutti. Spiega l’assessore: «Per quanto concerne la situazione transitoria (necessaria alle procedure di riconversione) è stata predisposta una deliberazione, che sarà approvata dalla Giunta regionale nelle prossime sedute,  che prevede - all’interno del budget concordato con la proprietà della clinica e già firmato -  la possibilità di compensare fino al 31 ottobre 2016 le  attività precedentemente svolte dalla casa di cura stessa senza danni per i pazienti ed il personale».

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Augusto Olearo

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