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Referendum, la domenica del voto. Sì o No sulla riforma Boschi-Renzi

Domenica 4 dicembre, dalle ore 7 alle 23, si vota per il referendum sulla Costituzione. Non è previsto il raggiungimento del quorum, la votazione sarà valida a prescindere da quanti andranno a votare, essendo il referendum propositivo e non abrogativo. Chiusi i seggi si procederà allo spoglio delle schede. Questo il quesito: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione?». L’Ufficio Elettorale resterà aperto sabato 3 dalle 8 alle 19 e domenica 4 dicembre dalle 7 alle 23. Lo spoglio dopo la chiusura dei seggi. È opinione comune che questa tornata elettorale possa essere incerta fino alla fine, con il voto determinante di coloro che, al momento, non hanno ancora deciso. E’ sullo zoccolo degli indecisi, che si gioca la partita. Ieri, giovedì, in piazza Mazzini, si è tenuto un incontro ‘Basta un sindaco’ per il SI’. La riforma intende modificare l’elezione, la composizione e le funzioni del Senato ponendo fine al cosiddetto “bicameralismo perfetto”. Senato - Il Senato, però, non verrà eliminato, ma modificato: i membri non saranno più 315, bensì 100, di cui 95 saranno eletti dai consigli regionali (o dalle province autonome a Trento e Bolzano), mentre gli altri 5 saranno eletti dal Presidente della Repubblica. Riforma Titolo V - Per quanto riguarda riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, la Boschi-Renzi prevede la riduzione delle autonomie delle Regioni a favore dello Stato centrale, fatta eccezione per la sanità. La riforma inoltre, prevede anche l’abolizione delle province, i cui poteri sono già stati ridotti negli ultimi anni. CNEL - La riforma prevede l’abolizione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, la cui facoltà di promuovere disegni di legge non è quasi mai stata messa in pratica. Presidente della Repubblica - Per l’elezione del Presidente della Repubblica sarà necessario raggiungere la maggioranza dei due terzi fino al quarto scrutinio, dalla quarta alla settima votazione serviranno i tre quinti, mentre dalla settima in poi saranno sufficienti i due quinti dei presenti. Referendum - Attualmente, in materia di leggi, esiste solo il referendum abrogativo che prevede 2 parametri: 500.000 firme raccolte per indirlo. Con la riforma costituzionale, chi dovesse riuscire a raccogliere 800.000 firme, potrà misurarsi su un quorum calcolato sul numero di votanti alle ultime elezioni politiche. Riduzione costi della politica - Più volte la Boschi ed il Premier Renzi hanno sottolineato come la riforma costituzionale, se approvata, consentirebbe di risparmiare circa 500 milioni di euro. Ma la riduzione è molto criticata.

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Beppe Sartirana

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