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Candia dice sì alla transazione con lo svizzero Schmidheiny

Il Comune di Candia Lomellina ha deciso di accettare la transazione proposta dall’imputato svizzero Stephan Schmidheiny accusato con il belga Louis de Cartier dalla Procura di Torino della strage causata dall’Eternit a Casale e nel territorio. L’imputato ha offerto agli undici Comuni costituiti nel processo (Balzola, Morano, Villanova, Coniolo, Pontestura, Mirabello, Ozzano, Candia, Stroppiana, Caresana e Mede) che si erano costituiti parte civile nel processo un indennizzo di poco meno di 170.000 euro ciascuno. In cambio gli enti rinunciano a qualunque altra rivalsa futura. La decisione - per quanto riguarda Candia è stata assunta mercoledì 18 gennaio, all’unanimità da sindaco e da tutti gli assessori della giunta. «Accettando un indennizzo di questo tipo», afferma il sindaco Carlo Brocca, «abbiamo ritenuto che l’imputato riconoscesse la sua responsabilità dell’accaduto. Questo denaro sarà impiegato per eventuali bonifiche di eternit, per edilizia scolastica e altri interventi di carattere pubblico». Per quanto riguarda gli altri Comuni della zona Caresana non ha ancora deliberato nulla ma a breve sarà presa una decisione in merito, così come a Motta de’ Conti. Entrambi i Comuni secondo indiscrezioni sembrerebbero orientati ad accettare. In questi giorni l’avvocato Esther Gatti, che ha patrocinato gli enti locali nel Processo Eternit contatterà i sindaci che - a quanto pare - decideranno in modo autonomo, senza un accordo unitario, come invece si era ipotizzato di fare inizialmente. Il vincolo per le bonifiche Tutti coloro che sono orientati ad accettare l’offerta dello svizzero sembrano comunque intenzionati, almeno stando alle preliminari dichiarazioni di intenti, a vincolare le somme alle bonifiche, alla ricerca, oppure a destinarla alla preziosa attività di assistenza ai malati svolta dall’associazione Vitas. «L’impegno a rinunciare alla costituzione in futuri processi per i piccoli Comuni non ha comunque il significato che può avere per il Comune di Casale che è sede dello stabilimento, perché se il processo Eternit-bis sarà incardinato sul reato di omicidio - colposo o doloso, si vedrà - questi Comuni non potrebbero comunque costituirsi». Il magistrato torinese Raffaele Guariniello sta infatti lavorando a un nuovo processo che dovrebbe prendere in esame tutti i casi di cittadini e lavoratori deceduti a causa dell’amianto in data successiva al 2008. Vale a dire tutti i casi di coloro che non sono rappresentati nel processo che sta per concludersi a Torino e per il quale si attende la sentenza il prossimo 13 febbraio.

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Silvio Morando

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