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Il pm Colace: «Normative sulle cautele violate. Per questo tanti morti». Ancora una quindicina di udienze

È stato definito questa mattina durante l'udienza del processo di Appello Eternit il calendario delle prossime udienze. Fino al 15 marzo compreso interverrà la Procura, poi dal 18 al 20, spazio alle parti civili prima con gli enti e le associazioni, poi - il 22 e il 25 - ai legali che rappresentano le persone fisiche. In tutto una quindicina di udienze che al ritmo di tre la settimana e considerando la Pasqua impegneranno all'incirca altre sei settimane, circa un mese e mezzo. E questa mattina il pm Gianfranco Colace con una lunga, puntuale e documentata requisitoria ha smontato la tesi dei cospicui investimenti indicati dalla difesa Schmidheiny per la sicurezza. Dei 75 miliardi indicati dai legali dello svizzero secondo il magistrato ne sarebbero realmente stato spesi un decimo nell'intero arco della gestione e su tutti e cinque gli stabilimenti: Casale, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli (Napoli) e Siracusa (non ricompreso nell'attuale processo in quanto già interessato da un altro procedimento giudiziario). Paradossale che sian poi stato indicato fra gli investimenti a favore del risanamento dell'ambiente anche la realizzazione di un impianto - il mulino Hazemag - che ha ulteriomente l'inquinamento. E quanto alla polverosità Colace ha contestato le tesi dei consulenti della difesa, «proiezioni e interpolazioni matematiche» che tendono a dimostrare un graduale miglioramento delle condizioni di lavoro. Miglioramento smentito però dai verbali con le prescirizioni dell'Ispettorato del lavoro che rilevò violazioni per tutto l'arco dell'attività e dalle malattie che hanno continuato a crescere.

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Silvio Morando

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