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"L'Erba del cuore è candida" per Vitas: e il Municipale si riempie

Ci voleva uno spettacolo tutto cittadino con l’intero ricavato da devolvere all’associazione “Vitas” a favore dell’Hospice Germano Zaccheo di Casale per riempire di spettatori entusiasti, sabato 26 novembre, il Teatro Municipale: dalla platea al loggione neanche un posto libero e tanta gente in piedi anche nei palchi. Il merito va alla riedizione della fiaba musicale del 1965/66 “L’erba del cuore è candida” con melodie originali del maestro Mario Ferotti, interpretata quarantasei anni fa da centosessanta alunni delle scuole elementari casalesi. I bambini per due anni si erano esercitati a vestire i panni dei vari personaggi della rappresentazione che aveva ottenuto anche allora un’enorme partecipazione di pubblico. Tra loro nel ruolo della Fata Smeraldina c’era Ornella Montaldi, diventata “da grande” moglie del giornalista Emanuele Novazio, scomparsa pochi anni fa per mesotelioma. È stata la sua mamma Carla Arrobbio Montaldi, per ricordare lei e il proprio secondo marito, il maestro Luigi Borello tra gli organizzatori della recita a volere fortemente questo lavoro a scopo benefico. “Questo anno e mezzo è stato veramente emozionante. I miei collaboratori hanno fatto tantissimo, mi hanno aiutata tutti perché da sola non avrei potuto fare nulla se non proporre il progetto. Ho anche avuto paura di una delusione ma insieme ce l’abbiamo fatta. E adesso il teatro è tutto pieno. Mi aspettavo adesione ma non una tale mobilitazione”, ha commentato poco prima che il sipario si aprisse per dare inizio allo spettacolo. Invece la presidente di “Vitas” Daniela Degiovanni non ce l’ha proprio fatta a salire sul palco al termine della rappresentazione. Solo a recita finita dopo avere vinto la commozione ha raccontato di avere inizialmente accolto con una certa incredulità l’idea di Carla Montaldi di realizzare una commedia musicale a beneficio dell’hospice, la struttura che consente all’ammalato di completare con dignità e leggerezza il suo percorso di vita. “Adesso che l’ho vista sulla scena, così bella, ho proprio capito che per i valori veri che vengono dal profondo del cuore non c’è nulla di irrealizzabile”. Lo spettacolo, che ha avuto il patrocinio del Comune e della Consulta delle Donne e delle Pari Opportunità e il sostegno della Fondazione della Banca Popolare di Novara, ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Sacro Cuore, il coro della scuola guidato dai maestri Gian Piero Peretti e Patrizia Barberis e il corpo di ballo dell’asd “Arkhè Danze” con direttore artistico l’insegnante Melissa Balbo. Il maestro Paolo Gasparin ha rivisitato le musiche originali di Ferotti con arrangiamenti orchestrali che hanno permesso, novità rispetto al passato, l’inserimento della danza classica, contemporanea, modern-jazz, e hip hop “volta a valorizzare l’attualità dell’opera e l’eleganza di un messaggio emotivo senza tempo”. Le coreografie sono state realizzate dagli insegnanti Roberta Conti, Giani Rocha, Alessia Gaione, con la supervisione di Melissa Balbo e la regia di Massimo Perugini. Gli abiti e le scenografie sono stati di Maria Ida Bosco. Tra gli interpreti della fiaba Rossana Pronzato, Massimo Perugini, Alessia Gaione, Cristina Pavone, Alessandro Montiglio, Sara Rouhi, Lorenzo Salmaso, Sabina Ganora, Deborah Da Re, Chiara Facoetti, Alessia Crepaldi, Ercole Merlo. Infine un’intelligente intuizione è stata far tornare sul palco gli ex bambini di quarantasei anni fa, gli interpreti della prima edizione del musical. “Siamo proprio contenti di essere qui, soprattutto per uno scopo benefico come questo – ha detto uno di loro, Gigi Rossi - E poi è un ritorno indietro nel tempo, ho visto negli altri lo stesso sorriso e gli stessi occhi gioiosi di quando eravamo bambinetti, ciascuno preso dal suo ruolo. Io per esempio facevo il boscaiolo… Uno spettacolo del genere era stato realizzato con i pochi mezzi disponibili ma con tanto entusiasmo e partecipazione. Vederlo riproporre adesso con la stessa passione mi dà una gioia tremenda. Fa onore a Casale e a chi lo ha organizzato”. La canzone “Oh mamma” è stata cantata dai bambini di adesso e da quelli di allora con grande interesse e non poca emozione fra gli spettatori mentre scorrevano le immagini del passato. Articolo pubblicato su "Il Monferrato" di martedì 29 novembre 2011

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Marco Imarisio

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