Dov'erano i cancelli dell'Eternit tanti fiori bianchi per ricordare le vittime dell'amianto
di Massimiliano Francia
Centinaia di persone hanno preso parte al corteo silenzioso che oggi - sabato 28 aprile - nella «Giornata Mondiale delle vittime dell'amianto» si è snodato dal cuore della città fino al Ronzone per un omaggio alle troppe persone uccise dall'Eternit che - a Casale - ha gestito il più grande stabilimento d'Europa per la produzione di manufatti in cemento-amianto per 80 anni.
Il corteo si è fermato nel luogo in cui un tempo c'era l'ingresso principale della fabbrica: un minuto di silenzio e di raccoglimento e poi il saluto di Romana Blasotti, presidente dell'Associazione familiari e vittime dell'amianto, del sindaco di Casale Giorgio Demezzi e dei rappresentanti delle associazioni delle vittime di numerose città dìItalia.
Il momento più toccante è stata la deposizione dei fiori sulla rete che delimita il cantiere di quello che - proprio dove sorgeva lo stabilimento - diventerà un grande parco delle memoria.
Un corteo in cui si respirava un clima più sereno e pacificato rispetto a quelli precedenti.
La Giornata della vittime del 2012 è infatti la prima dopo la sentenza del 13 febbraio scorso che ha condannato i responsabili di Eternit a 16 anni di carcere, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis De Cartier.
Una sentenza che ha scritto una grande pagina di giustizia non solo per Casale e le sue vittime ma contro l'orribile speculazione dell'amianto, che - purtroppo - prosegue ancora in moltissimi Paesi.