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Comunità Ebraica
“Le fil rouge” in Sinagoga con un interessante concerto
Domenica 8 giugno alle 16.30
Dopo le rose di Shavuot la prossima domenica la Sinagoga di Casale ritorna a riempirsi di note con il secondo appuntamento della stagione “Musica nel complesso ebraico”, diretta da Giulio Castagnoli. Ad esibirsi l’8 giugno alle 16.30 sarà l’ensemble “Le fil rouge”, formato da Laura Capretti - mezzosoprano, Tommaso Santini - violino, Lucia Sacerdoni – violoncello, Francesco Parodi – percussioni e dal giovane casalese Edoardo Momo al pianoforte.
Le fil rouge è un progetto musicale che vuole esplorare in modo originale il mondo di confine tra la canzone popolare e d’autore e la musica da camera “colta”: un territorio dove far incontrare geografia, musica e affetti, tracciando nuove corrispondenze e collegando paesaggi interiori.
L’organico ha un assetto dinamico, dal classico trio con pianoforte alla dimensione liederistica, con in più la versatilità delle percussioni in una costante ricerca artistica, musicale e timbrica. L’ensemble si avvale, per quanto riguarda gli arrangiamenti, della collaborazione di musicisti e compositori come lo stesso Giulio Castagnoli, Stefano Maccagno, Massimo Pitzianti, Antonio Valentino insieme a molti altri giovani colleghi.
Le fil rouge è stato vincitore del bando “Musica da Camera in Jeans” indetto dalla Città di Torino, e svolge un’intensa attività concertistica per enti e festival, tra cui la stagione dell’Accademia di Musica di Pinerolo, l’Unione Musicale di Torino, la De Sono Associazione per la Musica, Camera Centro Italiano di Fotografia, la Fondazione Giubergia, l’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere, il Festival Contavalle, l’Orsolina Art Foundation.
Il programma nella Sinagoga di Casale di vicolo Olper prevede un’interessante scelta di brani e autori che difficilmente sono presenti nella scaletta dei concerti in Italia. Sarà un vero giro del mondo tra le note.
Del compositore e violinista inglese Frank Bridge (1879-1941) ascolteremo Spring song (nell’arrangiamento di Edoardo Momo) del francese Joseph Canteloube (1879-1957) Trois bourrées tratti dalla raccolta Canti dell’Alvernia: L’aïo dè rotso, Ound’ onorèn gorda? Obal, din lou Limouz (per la cronaca i testi sono in dialetto Occitano), sempre nell’arrangiamento di Edoardo Momo). Della compositrice greca Eleni Karaindrou (nata nel 1941 e molto nota per le colonne sonore dei film di Angelopulos) I timi tis agapis, del chitarrista statunitense Dick Dale (1937-2019) Misirlou, il titolo è una parola a cavallo tra la tradizione turca, greca e araba che indica una donna egiziana, ma il pezzo è passato alla storia per essere nella colonna sonora di Pulp Fiction.
E poi ancora le famose Deux mélodies hébraiques: Kaddisch di Maurice Ravel (1875-1937), mentre del compositore armeno Padre Komitas (1869-1935) ascolteremo tre brani: Hov Areq (arrangiamento di Giulio Castagnoli), Habrban (arrangiamento di Lucia Sacerdoni), Chinar es (arrangiamento di Lucia Sacerdoni), dall’Ungheria di Béla Bartók (1881-1945) la danza n 1 op 8 e Buciumeana (arrangiamenti di Edoardo Momo). Infine, della compositrice rumena Maria Tănase (1913-1963), Bun îi vinul ghiurghiuliu (arrangiamento di Tommaso Santini).