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Summer Camp Labanof, «una esperienza unica ed emozionante»

Sono quarantatre e motivatissimi gli studenti che stanno partecipando alla nuova edizione del Summer Camp del Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università di Milano, diretto da circa vent’anni da Cristina Cattaneo, celebre medico legale, anatomopatologa e scrittrice, originaria del comune monferrino. Il campus si concluderà sabato 15. Gli studenti provengono da tutta Italia e anche dall’estero, e da facoltà come medicina e biologia.

La Cattaneo d’altra parte è un personaggio conosciutissimo, stimata per le sue doti professionali – ha seguito come consulente della Procura alcuni tra i casi di cronaca nera che più hanno tenuto col fiato sospeso il Paese – e per la sua forte carica umana, che trapela dai libri che ha scritto e dall’impegno umanitario verso il quale ha dirottato parte delle sue energie: è a lei ed al suo gruppo di collaboratori che è stato affidato il compito di coordinare le attività medico legali per dare un nome ai migranti morti nel Mediterraneo (come durante il tragico naufragio dell’aprile 2015). Cristina crede fortemente nel lavoro sul campo e il corso intensivo pontesturese ne è la prova evidente. «Una esperienza unica ed emozionante» come sottolineano i ragazzi che, a testa china, lavorano per ripulire meticolosamente le migliaia di ossa, frammenti o pezzi interi, che dovranno identificare e studiare per determinare a chi sono appartenute. Didattica e pratica di osteologia e antropologia fisica in ambito archeologico e forense qui si sposano perfettamente: preparando e risistemando i resti scheletrici gli studenti si allenano alla diagnosi di specie e di epoca della morte, fino a ricostruire il profilo biologico (determinazione di sesso, età, etnia, statura, ricostruzione facciale), diagnosticare malattie, individuare lesioni e infine ipotizzare la causa di morte. Se la vista dei resti scheletrici è subito di impatto per chi arriva dall’esterno, la naturalezza che anima i ragazzi toglie ogni contenuto macabro: in tutta questa morte – ci sono anche resti scheletrici di centinaia di secoli – c’è in realtà e paradossalmente molta vita.

La Cattaneo ed i suoi collaboratori – tra cui il il famoso antropologo americano Bob Mann, anche lui rimasto affascinato da questa insolita esperienza – vigilano sul lavoro di ognuno, pronti a dare indicazioni e suggerimenti. Ogni frammento d’osso è infatti una porta preziosa che si apre sul passato. Il Comune di Pontestura supporta con entusiasmo il progetto della Cattaneo, che da sempre è legata al paese ed al quale ritorna nel (poco) tempo a disposizione. Anche quest’anno l’amministrazione ha messo gratuitamente a disposizione il cortile della Scuola Ing. Cesare Palazzo per le lezioni e le esercitazioni e la palestra per il pernotto. In paese il gruppo di studenti è sempre accolto con grande simpatia e non sono mancate in questi giorni le occasioni per alcune visite nei dintorni.