Omega, soltanto scatole cinesi? Un'ipotesi inquietante emersa ad "Annozero" - Oggi a Roma si potrebbe decidere il commissariamento
di Maurizio Inguaggiato
(mi) - Il destino di diecimila famiglie in uno scantinato di Londra. E' questa la sorprendente e al tempo stesso drammatica realtà che è venuta a galla nel corso di un approfondito servizio andato in onda durante la trasmissione televisiva "Annozero" di giovedì sera, dove è emerso come Omega - che comprende Eutelia, Agile e Phonemedia - sarebbe in realtà un preoccupante sistema di scatole cinesi. Con esiti che ricadono pesantemente suelle tasche e sulla pelle dei lavoratori.
Questa sconcertante notizia si è appresa proprio mentre a Palazzo Chigi era in corso un tavolo di trattativa convocato da Gianni Letta, incontro che si è svolto alla presenza dell'azienda e dei sindacati e che si è protratto fino a dopo mezzanotte. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha chiesto a Omega il pagamento delle insolvenze entro il 5 dicembre, ma gli amministratori dell'azienda hanno chiaramente detto di non avere la possibilità di saldare gli stipendi ancora non pagati (la seconda tranche di settembre e tutto ottobre) e pertanto si sta valutando la possibilità di un commissariamento oppure di un'amministrazione controllata dell'azienda. E' tutto dunque nelle mani del Consiglio dei Ministri, che sta monitorando la situazione proprio in queste ore e che potrebbe dichiarare il commissariamento già nella giornata di oggi, venerdì. Il Governo ha inoltre caldamente invitato sia le aziende private che quelle pubbliche a mantenere le proprie commesse. In questo senso si è già avuta una risposta positiva di Telecom. Intanto venerdì mattina, davanti al call center Phonemedia di Trino, dove lavorano 278 operatori (una cinquantina di Trino), il clima era molto "caldo". Infatti pur alla luce di uno scenario che appare oramai irreversibile, continua la spaccatura tra i sindacati. All'assemblea straordinaria convocata per relazionare sull'incontro della notte precedente, c'è stata un'ulteriore divisione, con Slc-Cgil e Uilcom-Uil da una parte e Fistel-Cisl da un'altra, prima che quest'ultima organizzazione revocasse l'assemblea ritenendo che non ci fossero le condizioni migliori affinché la seduta si potesse svolgere regolarmente, tant'è che alcuni dei propri iscritti si sono poi trasferiti presso la sede provinciale di Vercelli. A monitorare il tutto è anche intervenuta una pattuglia dei Carabinieri di Trino. Una situazione molto confusa insomma, che i lavoratori seguono in maniera esasperata. Per lunedì i sindacati Slc-Cgil e Uilcom-Uil (che manterranno lo stato di agitazione permanente fino a quando gli stipendi non verranno erogati) hanno già predisposto un presidio alla rotonda situata all'ingresso di Trino (provenendo da Vercelli): si pensa a una tenda messa a disposizione dalla Protezione Civile oppure all'occupazione. Si deciderà nell'assemblea di lunedì mattina alle 11,30, mentre per martedì è in programma un nuovo incontro in Provincia a Vercelli, dove saranno presenti anche il Comune di Trino e le banche del terriotorio, per definire gli aiuti immediati ai lavoratori più bisognosi. Saranno gli stessi sindacati ad indicare le persone idonee a ricevere i contributi, in base ad una serie di criteri stabiliti tra tutte le parti interessate.