Articolo »
Giovani e sport
Il cerrinese Filippo Mezzano giovane promessa del rugby
A soli 17 anni è stato arruolato nell’Accademia Federale Rugby di Milano

Età: 17 anni; altezza: 1 metro e 90; peso: 96 chilogrammi; palmares: numerosi risultati regionali. Questi i numeri del cerrinese Filippo Mezzano, giovane promessa del rugby, recentemente arruolato nell’Accademia Federale Rugby di Milano per giocare negli under 17, con una promettente carriera alle porte.
Unico alessandrino, Filippo risulta tra i 14 under 17 selezionati, di cui tre in Piemonte. Iniziato al gioco del rugby dal papà Davide all’età di 9 anni, Filippo ha sempre seguito con passione gli allenamenti, prima, presso l’Asti Rugby e, successivamente, alla Settimo Rugby comprendendo, presto, che quello sarebbe stato il vincente percorso agonistico del suo futuro più prossimo. «Fin da bambino gli allenatori erano soliti ricordarmi di avere il fisico atletico - sorride Filippo - poi, stagione dopo stagione, campionato dopo campionato, le mie prestazioni sono andate migliorando e, 4 anni fa, hanno iniziato a chiamarmi per giocare nelle regionali. E’ stato in quelle occasioni che ho capito di essere partito col piede giusto».
Poi, la svolta. Tra gennaio e giugno di quest’anno, Filippo è stato convocato per quattro provini a Parma, per le selezioni Under 17: «Li ho superati tutti ed ora eccomi qui al Centro di Formazione Permanente Leone XII di Milano dell’Accademia Federale Rugby».
Il suo ruolo è chiamato “otto” e si riferisce al giocatore che occupa la posizione di terza linea centro e che indossa la maglia numero 8; un ruolo che richiede la forza fisica di un giocatore di mischia e le capacità tecniche di un trequarti. «Mi sento performante in questo ruolo, ma il rugby non è come il calcio e i ruoli possono venir ripetutamente cambiati».
«Il rugby è presto entrato nelle mie corde e, questo, lo devo ai miei genitori, in particolare, alla tenacia di mio padre nell’incoraggiarmi e nello spronarmi a dare sempre il meglio di me. Ora, non lo nego, ambisco alla Nazionale pur sapendo che gli step saranno progressivi e richiederanno molto impegno. Alla mia età non posso ancora pensare di giocare in una prima squadra professionista, ma approdare a Le Zebre o a la Benetton Treviso sarebbe una bella soddisfazione. Il mio idolo è sempre stato l’argentino Martin Leandro Castrogiovanni».
Reduce dal terzo anno al Liceo di Scienze Applicate dell’Istituto Sobrero, in attesa di riprendere gli studi superiori a Milano, Filippo si sta allenando due ore al giorno: «Se non ci sono ritiri a Milano o con la Nazionale, mi alleno nel Club di Torino tre volte la settimana e gli altri giorni faccio palestra; a settembre, quando inizierà il nuovo anno scolastico, dovrò cercare di conciliare tutto al meglio favorito dal fatto che potrò frequentare le superiori vicino all’Accademia».
Filippo è un giovane ambizioso ma anche molto concreto. Sa che il rugby è uno sport che si può praticare solo fino ai 30-35 anni e, per questo, coltiva in parallelo gli studi con l’obiettivo di formarsi come personal trainer e, in qualche modo, restare sempre nell’ambito del rugby.
Nell’imminente, invece, non gli resta che sperare nella chiamata per il Torneo Quattro Nazioni di Cardiff nel Galles, in programma dal 2 al 12 agosto prossimi.