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Perchè le colline si spopolano? «Poche nascite, ma non solo...»

La popolazione di Conzano nel 2016 è scesa di 17 unità. L’anno era iniziato infatti con 979 residenti e si è concluso con un totale di 962 persone, di cui 479 maschi e 483 femmine. L’anno appena trascorso ha visto la nascita di 3 bambine (0 maschi) e la morte di 20 persone (6 maschi e 14 femmine). In parità la bilancia del movimento demografico relativo agli immigrati e emigrati: sono infatti 27 i nuovi cittadini di Conzano, di cui 15 maschi e 12 femmine, così come sono 27 coloro che hanno lasciato il paese, di cui 12 maschi e 15 femmine. Gli stranieri residenti a Conzano sono 17 (5 maschi e 12 femmine) provenienti da: Germania (1), Inghilterra (1), Romania (3), Ucraina (1), Moldavia (5), Afghanistan (1), Cina (1), Marocco (3), Repubblica El Salvador (1). Dunque i cittadini stranieri residenti sono in lenta ma costante crescita: erano infatti in numero di 14 nel 2015 e in numero di 10 nel 2014. Ugualmente Camagna perde ancora abitanti, sebbene solo nel numero di 3 persone: dalle 528 persone (267 maschi e 261 femmine) di fine 2015 si è giunti a fine 2016 a quota 525 (261 maschi e 264 femmine). Durante l’anno a Camagna sono nate solo 2 bambine, mentre sono decedute 8 persone (6 maschi e 2 femmine). Hanno però scelto il paese monferrino come luogo di residenza 22 persone (11 maschi e 11 femmine) e 19 sono quelli emigrati altrove (11 maschi e 8 femmine). Tra i residenti vi sono 20 cittadini stranieri (10 maschi e 10 femmine). I paesi di provenienza di questi ultimmi sono: Olanda (1), Ucraina (1), Moldavia (11), Mali (4), Marocco (1), Senegal (1), Brasile (1), quindi solo cittadino proveniente da un paese dell’Unione Europea e 19 provenienti da paesi extra Unione Europea. Anche per Lu vi è una flessione nel numeri dell’andamento demografico dell’ultimo anno. Il 2015 si era infatti concluso con la conta di 1122 residenti (548 maschi e 574 femmine), mentre il 2016 si è chiuso a quota 1108, con un decremento di 14 unità. Sono diminuiti di 3 unità i maschi e di 11 unità le femmine. Le variazioni avvenute nel 2016 hanno visto la nascita di 4 bambini (3 maschi e 1 femmina), la morte di 20 persone (8 maschi e 12 femmine), 36 immigrati (17 maschi e 19 femmine) e 34 emigrati (15 maschi e 19 femmine). A Lu sono 56 i cittadini stranieri residenti, di cui 17 maschi e 39 femmine. Nel 2016 è quindi diminuita di 1 unità la voce degli stranieri residenti a Lu. La situazione demografica, a fine 2016, registra dunque troppi segni negativi. Sull’argomento interviene Franco Scarrone, che da anni è impegnato nella ricerca storica di Conzano e il Monferrato che così ha commentato: «Non può non destare amarezza e preoccupazione, evidenziando la desertificazione in atto in tante località e non per cause meteorologiche. Sono ben motivate da quanto rilevato a Lu che da 5071 abitanti, nel 1901, è sceso a poco più di millecento e a Camagna che, nello stesso periodo, da 2540 si posiziona ora a sole cinque centinaia e a Vignale che da circa 4000 scende sotto i mille. Sono crolli prossimi, anche per numerosi paesi vicini, all’ottanta per cento. Conzano che, grazie a iniziative in campo industriale e a sviluppi urbanistici, dopo il tracollo da 2224 abitanti del 1911 a 793 nel 1981, era risalito a oltre 1000, da qualche anno è in costante declino, come evidenziato dagli attuali 962 abitanti (-17 in un anno). Nella nostra provincia è terrificante il dato di Carrega Ligure che, da 3262 abitanti all’unità d’Italia, è precipitato ai circa 80 attuali (-98%). Non è ancora la situazione dei nostri paesi collinari ma il declino è costante ormai da anni e non ci sono segni d’inversione. È poi gravissimo il tracollo delle nascite. A Vignale i due soli nati, in un paese con ancora ottimi servizi ma già depauperato delle funzioni pubbliche di elevato livello dei primi decenni del secolo scorso, come anche simili valori nei comuni viciniori, inducono a tristi presagi: occorrerà ormai riunire i bambini di una decina di comuni per formare una classe di venti alunni!». Prosegue Scarrone: «Rivedo la fotografia dei diciotto compagni, in prima, nel capoluogo di Conzano, nel ‘46 e penso, con tristezza, all’assenza dei fanciulli, come scriveva Leopardi, che gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando fanno un lieto romore. Ancor più rattristante l’impossibilità dei bimbi di giocare con i loro coetanei che rallegrava, invece, tante ore del nostro trascorso infantile. Sussulti di vitalità dovuti all’encomiabile impegno di amministratori, pro-loco, e per altre associazioni, “Genius Loci, con i suoi pomeriggi nei pomeriggi monferrini”, cui si somma il rientro temporaneo di emigrati in città, non possono far ignorare che i sentimenti, le nostalgie che quei luoghi suscitano in loro, sbiadiscono inevitabilmente nei loro eredi». “Il Monferrato” in un articolo del 22 novembre scorso riporta le considerazioni del Presidente del Collegio Geometri – Giovanni Spinoglio: «I nostri paesi si svuotano, è un fenomeno pericoloso, con poca gente il costo dei servizi in futuro si alzerà e la vita in questi paesi diverrà sempre meno conveniente». Valgano, infine, le considerazioni esposte nell’articolo citato: puntare sullo sforzo di tecnici e amministratori (che) devono lavorare insieme per ottenere un grande risultato … fruendo delle potenzialità del territorio e, anche, cogliendo il segnale di direzione che proviene dalle Langhe.

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Michele Dughera

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