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  • 09 giugno 2019
  • Balzola

A Balzola

Melograno, albero della vita per non temere mai la morte

Assegno consegnato a Vitas dai ragazzi del Consiglio comunale

I ragazzi del Consiglio comunale di Balzola con i loro coetanei hanno partecipato alla vendita dei libri “Na vota” e “Arneis e storii vegi” il cui ricavato è stato devoluto interamente a Vitas. E nei giardini pubblici di Balzola con la messa a dimora di un albero di melograno si è concluso il progetto realizzato dalla scuola primaria “De Amicis” di Balzola sempre in collaborazione con l’associazione Vitas.

Il melograno ha di fianco la scritta «Devi sapere che è il ricordo ad aiutare a far vivere, nel cuore e nella mente, chi non c’ è più». Questa frase è la sintesi del primo progetto di death education che coinvolge scuola, associazioni e istituzioni e che viene realizzato nel casalese.

Tutto iniziò nell’autunno del 2017 quando l’associazione Vitas invitò a Casale Maria Angela Gelati, giornalista, scrittrice, tanatologa, esperta di death education. Alla serata parteciparono molte persone, tra queste numerosi insegnanti. A seguito della serata fu organizzato all’istituto Negri un corso di formazione per insegnanti dal titolo “I bambini devono sapere”.

I formatori furono: Daniela Degiovanni, responsabile scientifica di Vitas, Clara Venier, psicologa dell’associazione, Elisa Spinoglio, giovane psicologa collaboratrice di Vitas, don Oscar Comba, assistente spirituale all’Hospice e le insegnanti Elena Miglietta, maestra e psicologa e Chiara Debernardis, maestra e volontaria di Vitas.

Concluso il corso si costituì il gruppo UDEC (Unità di crisi e di death education) composto da insegnanti volontarie, animate dal desiderio di formarsi sul tema dell’educazione alla morte ed è dagli incontri dell’UDEC che ha avuto origine la prima esperienza di death education realizzata con gruppi di classi delle nostre scuole.

Gli alunni della primaria di Balzola hanno risposto con interesse ed entusiasmo, affrontando l’argomento della morte con spontaneità e serenità. Con i disegni dei più piccoli è stato addobbato un albero di carta che è il loro “albero della vita”.

I bambini più grandi invece hanno realizzato cuori e faccine di tanti colori da appendere al melograno: i diversi colori per indicare i diversi sentimenti che proviamo di fronte alla morte, le faccine tristi e felici perché dopo un lutto nel nostro cuore ci sarà sempre un pezzettino di tristezza e uno di felicità, i cuori per indicare l’amore per le persone morte ma anche l’amore di chi ci circonda e ci aiuta a ricordarle per farle vivere nella nostra mente e nel nostro cuore. Nella serata di giovedì 23 maggio nella sala consiliare del paese, alla presenza della preside Emanuela Cavalli e dell’allora sindaco Armanda Grignolio, sono stati presentati i lavori degli alunni ai genitori e a tutta la comunità.

Il pubblico, visibilmente commosso, ha potuto comprendere dalla loro spontaneità e naturalezza come si possa sfatare il tabù della morte e realizzare anche con i più piccoli percorsi di death education, finalizzati ad accettare la morte come fondamentale componente della vita ed imparare ad affrontarla nel modo meno traumatico possibile.

I progetti di death education di Vitas continueranno anche nel prossimo anno scolastico al fine di aprire uno spazio di condivisione e confronto sui temi della perdita, della malattia e del lutto, creando una rete di supporto tra insegnanti e l’associazione.


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