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Sediamoci sul giallo

Trino, una panchina gialla per l'Endometriosi

Inaugurazione in piazza Chauvigny, davanti alle scuole

Taglio del nastro con gli studenti dell'Istituto Alberghiero di Trino

Martedì pomeriggio, in occasione della giornata mondiale dell’Endometriosi, in piazza Chauvigny - di fronte alle scuole - è stata inaugurata la Endopank “panchina gialla” per sensibilizzare tutte le donne su questo importante tema. L’endometriosi è infatti una malattia cronica e fortemente invalidante per le donne che ne soffrono e può avere importanti ripercussioni sul benessere psicofisico delle donne che ne sono affette e sulla loro qualità di vita.

«Una corretta informazione e una diagnosi precoce possono fare la differenza per la cura di questa malattia perché il dolore non deve essere considerato normale» ha spiegato Deborah Di Bin, referente dell’associazione “La voce di una è la voce di tutti” che porta avanti il progetto “Sediamoci sul giallo: endopank” nelle scuole. Alla cerimonia, insieme al presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, al consigliere delle parità della Provincia Lella Bassignana, gli assessori Elisabetta Borgia, Roberto Gualino e Alberto Mocca, erano presenti anche alcune classi dell’Istituto Alberghiero “Sergio Ronco” con la dirigente Cinzia Ferrara e docenti.

«È fondamentale parlare di questa patologia ai giovani - ha sottolineato la Di Bin - io l’ho scoperta a 17 anni, forse troppo tardi. Questa malattia è invalidante, interessa le ragazze ma più in generale la copia, perché diventa difficile gestire la vita quotidiana, i dolori sono forti e incidono su qualunque tipo di attività. La nostra associazione ha diversi progetti con le scuole, attraverso incontri informativi con ragazzi e docenti per conoscere bene la malattia. Nella panchina c’è anche una targa con un Qr Code che può essere scansionato per conoscere i dettagli e avere i primi indirizzi per le cure. Qualunque sintomo pesante non è la normalità: cercate un aiuto».

«Il compito di noi istituzione è quello di fare formazione e sensibilizzazione» ha detto Gilardino. «È incredibile quanto queste patologie siano subdole e poco conosciute, per questo non vanno sottovalutate». «Questo è un bel messaggio per tutte le donne e anche se la malattia non riguarda tutti, dobbiamo essere consapevoli che esiste, rispettosi verso chi ce l’ha e inclusivi» ha aggiunto Pane.

«I simboli, come questa panchina, sono un veicolo per diffondere conoscenze». Anche Lella Bassignana ha sottolineato l’importanza della conoscenza. «Bisogna conoscere la differenza tra verità e fake, per quella che è una malattia sociale e riguarda il mondo della scuola come quello del lavoro. Non esiste una terapia preventiva, ma l’informazione aiuta a non arrivare agli estremi. All’ospedale Sant’Andrea di Vercelli è attivo uno sportello dedicato, inoltre è allo studio una normativa per non riconoscere – a chi ha la malattia – un’eventuale assenza scolastica. Conoscere è la cosa migliore».


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